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Architettura alpina: tradizione e contemporaneità

Come progettare bene anche in condizioni estreme: caratteristiche, principi ed esempi di architettura alpina contemporanea e vernacolare

L’architettura alpina rappresenta una sfida affascinante per i progettisti. Le caratteristiche uniche ed estreme delle regioni montuose ancora oggi richiedono un approccio specifico e consapevole, che attinge dalla tradizione per realizzare progetti contemporanei iconici ma perfettamente integrati nei loro paesaggi mozzafiato. In questo articolo, esploreremo i principi fondamentali, le caratteristiche immancabili e i materiali essenziali dell’architettura alpina, prendendo ispirazione da esempi notevoli. Inoltre, vedremo come il BIM e l’utilizzo di software per la progettazione architettonica possono supportarti in tutti gli aspetti della progettazione, anche quando si tratta di confrontarsi con condizioni climatiche e naturalistiche estreme.

Progetto architettura alpina contemporanea

Progetto architettura alpina contemporanea

Architettura alpina tradizionale: un esempio di sostenibilità e stile di vita

Durante il Medioevo, tra il 1000 e il 1400, le Alpi conobbero un periodo d’oro noto come il “Rinascimento Alpino”. Mentre le pianure erano afflitte da invasioni barbariche, oppressioni signorili e pestilenze, la vita in montagna fioriva. Le Alpi offrivano un ambiente più sicuro e salubre, resistente alla peste.

In questo scenario, sorgeva l’architettura alpina, adattata alle condizioni ambientali estreme: temperature variabili, precipitazioni, vento e carichi di neve. Le case alpine erano costruite con una tecnica straordinaria che prevedeva l’uso di materiali locali come pietra e legname.

Le abitazioni montane erano estremamente funzionali, progettate per ospitare una varietà di attività, tra cui agricoltura, allevamento, artigianato e commercio, il tutto in un unico complesso o in edifici adiacenti. Ogni spazio era destinato a una specifica funzione, minimizzando gli sprechi e contribuendo al benessere dei suoi abitanti.

Le tecniche costruttive delle case alpine includevano l’uso di pietra, legno di larice o una combinazione di entrambi. Le case in pietra erano rinomate per la loro resistenza e durata. La pietra veniva impiegata per le parti inferiori delle abitazioni, spesso senza fondazioni, integrandosi perfettamente con l’ambiente circostante. I tetti erano sostenuti da una struttura in legno o da capriate, con coperture in lastre di pietra chiamate “lauzes,” “beole” o “piode.”

Le case in legno richiedevano un progetto accurato, con particolare attenzione agli incastri e agli assemblaggi delle diverse parti. Sono state utilizzate diverse tecniche, tra cui il “Blockbau” che prevedeva sovrapposizioni di tronchi con incastri agli angoli, il “ritti e panconi,” con pareti in tavole di legno orizzontali e verticali, e “a crociera,” in cui pilastri e travi erano collegati da elementi a croce.

Architettura alpina tradizionale - tecnica costruttiva Blockbau

Architettura alpina tradizionale | Tecnica costruttiva Blockbau

Un elemento distintivo delle case alpine era il tetto, spesso sorretto da strutture in legno o capriate. La copertura poteva essere in lastre di pietra o tavole di legno, a seconda delle zone e delle pendenze del tetto.

Ogni regione alpina aveva le sue specifiche tipologie edilizie, adattate al contesto e alle risorse locali. Le case alpine contribuivano in modo unico all’immagine del paesaggio, con bivacchi, edifici isolati, piccoli gruppi di case e villaggi, che si fondevano armoniosamente con l’ambiente circostante.

In conclusione, l’architettura alpina tradizionale ci offre una preziosa lezione sull’importanza dell’adattamento all’ambiente, della funzionalità e della connessione con la cultura locale. Queste case secolari sono testimonianze tangibili di una vita passata, ma continuano a ispirare l’architettura contemporanea, mostrandoci quanto possiamo imparare dalle sagge soluzioni dei nostri antenati per creare edifici sostenibili, funzionali ed esteticamente affascinanti.

architettura alpina tradizionale

Architettura alpina tradizionale

Un esempio di architettura alpina tradizionale è il Rifugio Lagazuoi nelle Dolomiti italiane. Questa struttura incastonata tra le rocce utilizza pietra e legno per integrarsi armoniosamente con l’ambiente circostante.

Gli elementi della tradizione

Ecco alcuni elementi essenziali delle architetture alpine vernacolari, che sono ancora oggi spunto inesauribile per la progettazione.

  • cisterna (aiguiers) – struttura molto caratteristica, scavata nella roccia e coperta da una volta in pietre, utilizzata per raccogliere le acque meteoriche da impiegare per uso domestico, pastorale o artigianale. Queste strutture sono di rado completamente aperte verso l’alto e più spesso protette da una cupola a mensola, realizzata con abilità usando pietre poste a secco, o da una volta a botte, con conci legati tra loro tramite terra o malta di calce. Nel primo caso, la cisterna assume una forma circolare o quadrata con angoli arrotondati, mentre nel secondo caso si presenta come una struttura rettangolare. Una terza variante di copertura, meno comune, consiste in imponenti lastre rettangolari tagliate e posizionate a livello del suolo, utilizzate sia come soffitto, con le lastre che si giustappongono tra loro, sia come copertura a due falde, con le lastre disposte una di fronte all’altra, sopra una vasca rettangolare. Un aspetto interessante da notare è che le cisterne con la cupola a sbalzo presentano una caratteristica unica: la cupola stessa è leggermente arretrata rispetto al corpo di base della struttura. Forse questa cupola ospitava una sorta di grondaia circolare, destinata a raccogliere l’acqua piovana che scivolava lungo la superficie esterna della cupola.
  • blockbau – sistema di costruzione ligneo risalente ad epoche antichissime e diffuso ancora oggi in una vasta gamma di regioni geografiche, che abbracciano l’America del Nord, l’Europa centrosettentrionale, la Scandinavia, l’arco alpino e si estendono fino ai Balcani. In questa tecnica costruttiva, le travi vengono disposte orizzontalmente, sovrapponendosi le une alle altre per formare le pareti. Gli angoli delle strutture vengono scolpiti e incassati con precisione, creando un’interconnessione robusta. Esistono varie forme e tecniche di incastri ad angolo, ciascuna tipica delle diverse aree geografiche. Il metodo di incastro più antico e basilare, che affonda le sue radici nell’età del bronzo, coinvolge l’asportazione di materiale da un solo lato, dando origine a una solida connessione angolare. Per garantire la stabilità e la tenuta delle travi lungo tutta la loro lunghezza di contatto, viene praticato un incastro a maschio e femmina, in cui si inserisce una guarnizione elastica. Le travi all’interno delle pareti assolvono a diverse funzioni: sostengono il peso strutturale, conferiscono rigidità e contribuiscono alla chiusura dell’edificio. Ciò che rende unico il “Blockbau” è l’assenza di viti o chiodi nel collegamento delle travi, che vengono invece fissate con cavicchi di legno duro.
  • camini – nelle architetture più antiche i camini erano collocati in un locale apposito (camera-focolare) in cui il fuoco veniva acceso direttamente a terra, su grandi basamenti  in pietra (alti da 20 cm a 1 m da terra) posti lungo la parete, senza canna fumaria ma solo con piccole finestre che permettevano la fuoriuscita dei fumi. L’evoluzione ha poi visto l’utilizzo di grandi cappe che coprivano il focolare e l’aggiunta di sedili e nicchie nel muro. Le cappe erano in muratura di pietra e sorrette da travi in legno di larice. Talvolta, sotto la stessa cappa si trovavano anche i fornelli per la cottura dei cibi. A partire dal 1700 i camini divennero più piccoli, spesso incassati nello spessore murario.
  • le camere sospese – in molte abitazioni, spesso, alcuni ambienti come le camere da letto sono sostenute da colonne libere che formano portici aperti al piano inferiore, dando l’impressione di essere sospese nel vuoto. In pratica sono comuni portici e ambienti semi aperti ai piani bassi, su cui sporgono ambienti chiusi che sembrano sospesi.
  • capriata compensata – i tetti sono spesso realizzati con capriate a compensazione di carico. Ovvero capriate molto ravvicinate tra loro in cui la base è più ampia della zona da coprire e la catena (la trave orizzontale della capriata) sporge verso l’esterno, superando i muri portanti.
  • casa villaggio – non di rado al nucleo centrale dell’abitazione, si aggiungono nel tempo volumi dedicati ad altre attività o altre camere da letto sospese su colonne circolari.
  • colombage – metodo costruttivo noto anche come case a graticcio in cui i muri perimetrali sono composti da intelaiature in legno, visibili anche dall’esterno. La struttura portante è composta da travi in legno poste i direzione orizzontale, verticale e obliqua. La chiusura tra le travi può essere realizzata in pietra, laterizio o un composto di legno e limo e non ha funzione portante.
  • colombaia – strutture a base rotonda o quadrata atta ad ospitare i colombi al piano più alto. I fori lungo i lati della struttura permettevano la nidificazione dei rapaci. I colombi erano essenziali sia per le loro carni che per i concimi azotati del loro guano.
  • le colonne – le colonne portanti sono spesso a base circolare, realizzate in pietra o legno. Sono usate per sostenere camere sospese ma anche balconi e soppalchi.
  • facciate a vela – la facciata principale, spesso sul lato corto della pianta, è costituita da una murature in pietra che proseguono oltre la linea del tetto e terminano orizzontalmente o con due lati inclinati che seguono la pendenza del tetto o meno spesso, a gradoni. Questa facciata a vela è spesso coperta da lastre di pietra di ardesia e ha lo scopo di proteggere la struttura del tetto dai venti e dalle intemperie.
  • finestre con sedute – nelle case signorili, nello spessore murario, in corrispondenza delle finestre sono spesso ricavate due sedute ai lati della stessa. Permettevano di sfruttare la luce diurna al meglio per piccoli lavori manuali e in alcuni casi, avevano una funzione di controllo e difesa dell’abitazione.
  • meridiane – affrescate o incise nella pietra si trovano spesso sulle facciate delle case, accompagnate a scritte che fanno riferimento al passare del tempo o all’importanza del sole per il funzionamento delle stesse.
  • tetto
    • a puntoni;
    • a setti;
    • a travi orizzontali;
  • volte
    • a crociera;
    • a crociera con pilastro centrale;
    • a botte;
    • voltini in pietra.
Architettura alpina tradizionale

Architettura alpina tradizionale |  Casa a graticcio (colombage)

Architettura alpina contemporanea

Negli ultimi decenni progettare edifici in alta quota, in condizioni estreme, è diventata l’ultima sfida dell’architettura contemporanea che ha abbracciato l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale. La sfida principale consiste nel creare edifici che siano ecologici, efficienti dal punto di vista energetico e allo stesso tempo esteticamente accattivanti.

Per quanto riguarda i materiali, l’acciaio e il vetro sono spesso utilizzati per le strutture portanti e le vetrate panoramiche. Questi materiali consentono la creazione di design aperti che sfruttano al massimo le spettacolari viste alpine. Tuttavia, è importante bilanciare l’uso di questi materiali con la necessità di conservare il calore in inverno.

La sostenibilità è una priorità nell’architettura alpina contemporanea. L’isolamento avanzato, l’energia solare e il recupero del calore sono ampiamente utilizzati per ridurre al minimo l’impatto ambientale e i costi operativi. Un esempio notevole è il Berghaus Sulzfluh in Svizzera, che utilizza un design contemporaneo e tecnologie avanzate per garantire un comfort ottimale in un ambiente montano estremo.

L’architettura alpina è un campo affascinante e impegnativo per gli esperti dell’edilizia. Sia che si opti per l’approccio tradizionale che per quello contemporaneo, è essenziale considerare attentamente i materiali, l’isolamento termico e la sostenibilità per creare edifici che si integrino perfettamente nell’ambiente montuoso, offrendo al contempo comfort e funzionalità.

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Messner Mountain Museum, progettato da Zaha Hadid

Ecco un elenco di architetture alpine contemporanee di particolare rilievo che possono esserti d’aiuto per approfondire questo tema:

  • Our Glacial Perspectives, Olafur Eliasson, un’installazione sulla cresta di un ghiacciaio in Val Senales;
  • Ötzi Peak, una piattaforma panoramica in alta quota;
  • Messner Mountain Museum, progettato da Zaha Hadid Architects a Plan de Corones;
  • Bivacco Luca Pasqualetti in Valpelline, Val d’Aosta;
  • Winter Cabin in Slovenia, progettata per affrontare condizioni climatiche estreme;
  • Bivacco del Monte Grintovec, un rifugio in Slovenia;
  • The Sliding Shelter, un rifugio architettonico che segue il pendio della montagna;
  • Balcons du Verdon, un rifugio nel canyon delle Gole del Verdon, in Francia.

Progettare l’architettura alpina con l’aiuto del BIM

Ancora oggi, dunque, l’architettura alpina affascina e costituisce un tema ricorrente della progettazione. Anche in questo caso, il BIM può essere un valido strumento per la progettazione. Vediamo perché.
Il BIM è una metodologia digitale che consente di creare modelli tridimensionali virtuali estremamente dettagliati di un edificio o di una struttura prima che vengano effettivamente costruiti. Questo approccio offre notevoli vantaggi quando si tratta di progettare in contesti alpini, dove le sfide ambientali e climatiche richiedono una pianificazione accurata.

In particolare, i software BIM per la progettazione architettonica aiutano i professionisti del settore a considerare vari fattori, come l’esposizione al sole, la pendenza del terreno, l’inclinazione del tetto, le condizioni climatiche straordinarie, ecc.

Esempi di architettura alpina contemporanea

Esempi di architettura alpina contemporanea

Grazie alla modellazione 3D e alla simulazione, è possibile valutare l’efficacia delle soluzioni di progettazione in termini di:

Questo è cruciale per garantire che gli edifici alpini contemporanei siano in grado di affrontare le sfide climatiche mutevoli e preservare l’ambiente circostante.

Inoltre, il BIM facilita la collaborazione tra diverse figure professionali coinvolte nella progettazione e nella costruzione, consentendo un flusso di lavoro integrato e la condivisione di informazioni interdisciplinari (struttura, impianti, architettura) in tempo reale. Questo contribuisce a ridurre i rischi di errori di progettazione e a ottimizzare l’efficienza anche in fase di realizzazione delle opere.

Complessivamente, il BIM rappresenta uno strumento essenziale per la progettazione, consentendo di affrontare le sfide uniche di questi ambienti in modo preciso, sostenibile ed efficiente.

 

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