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Architettura inclusiva: guida alla progettazione accessibile e universale

Architettura inclusiva, cos’è e come i professionisti AEC stanno contribuendo a creare città più accessibili: i principi, i Peba (Piani eliminazione barriere architettoniche) tra normativa e realtà, il ruolo dei tecnici, i benefici

L’architettura inclusiva è una disciplina fondamentale nel settore delle costruzioni, in grado di modificare sostanzialmente il modo in cui concepiamo gli spazi urbani e architettonici. In questo articolo, esploreremo in dettaglio l’architettura inclusiva, la sua storia e il suo ruolo nell’odierna progettazione del mondo costruito; vedremo inoltre perché il Building Information Modeling (BIM) può giocare una parte importante nell’ambito dell’architettura inclusiva, offrendo ai professionisti AEC un potente strumento per la progettazione e la costruzione di ambienti accessibili. Grazie alla sua capacità di creare modelli digitali dettagliati, condivisibili e navigabili, infatti, il BIM consente ai professionisti di valutare in modo preciso accessibilità, sicurezza ed efficienza degli spazi, ottimizzando la progettazione e garantendo un ambiente inclusivo e sicuro.

Cosa è l’architettura inclusiva

L’architettura inclusiva è un approccio progettuale che mira a creare spazi ed edifici accessibili a tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità fisiche o sensoriali. È una risposta alle sfide dell’accessibilità e dell’inclusione sociale, riconoscendo che ogni individuo ha il diritto di accedere agli ambienti pubblici e privati in modo autonomo e sicuro.

L’architettura inclusiva non è solo una pratica contemporanea, ma ha radici storiche profonde: da Vitruvio a Le Corbusier, sono moltissimi gli architetti che hanno sperimentato soluzioni inclusive per migliorare la qualità della vita delle persone.

sede apple - esempio architettura inclusiva

La sede Apple a Cupertino, esempio di architettura inclusiva

Principi dell’architettura inclusiva: l’universo della progettazione per tutti

I principi fondamentali che guidano l’architettura inclusiva (tra cui il design universale e l’eliminazione delle barriere architettoniche) si fondano sulla centralità della persona, la sicurezza e la salute, l’accessibilità, e la cooperazione interdisciplinare: essi rappresentano il fulcro delle scelte progettuali, creando reti personali e soluzioni smart per un mondo più inclusivo.

Universal Design: l’arte di creare per tutti

L’abbattimento delle barriere architettoniche è solo un aspetto. L’obiettivo è costruire in modo assolutamente inclusivo, creando ambienti adatti a ogni individuo, indipendentemente dalle sue specifiche caratteristiche. Questo è il concetto alla base dell’ ‘Universal Design’, approccio progettuale finalizzato a rendere gli spazi fruibili da tutti, senza discriminazione.

Se un ambiente è accessibile, comodo e piacevole per chiunque, da chi vive una disabilità a chi spinge un passeggino con un bambino, allora davvero tutti ne possono beneficiare.

I 7 principi dell’Universal Design, definiti nel 1997 da un gruppo di studiosi, architetti e designer della North Carolina State University guidati da Ronald Mace, sono il fondamento di questa visione:

  1. uso equo: l’ambiente deve essere utilizzabile da chiunque;
  2. flessibilità: deve adattarsi a diverse abilità;
  3. semplicità: l’uso deve essere intuitivo;
  4. informazione percettibile: le informazioni essenziali devono essere comunicate efficacemente, indipendentemente dalle condizioni ambientali o dalle abilità sensoriali dell’utente;
  5. tolleranza per gli errori: deve minimizzare pericoli ed errori;
  6. contenimento dello sforzo fisico: l’uso deve essere comodo, richiedendo sforzi minimi;
  7. misure e spazi sufficienti per l’accesso e l’uso: deve offrire spazio adeguato e misure adeguate per l’accesso e l’uso.

Universal Design, Design for All, Inclusive Design: un obiettivo comune

Universal Design, Design for All e Inclusive Design sono termini diversi ma convergono verso un obiettivo comune: trattamento equo e inclusione.

La ‘progettazione universale’, ‘inclusiva’ o ‘per tutti’ considera la diversità umana in tutti i suoi aspetti, anche quelli più estremi. Questa prospettiva riconosce che progettare tenendo conto dei soggetti più fragili e ‘fuori standard’ offre vantaggi a tutti gli utenti. Progettare per ogni essere umano nella sua interezza significa tendere all’equità e all’inclusione. Questo approccio consente a un numero maggiore di persone di partecipare attivamente alla società e di raggiungere i propri obiettivi nella vita, contribuendo a costruire un mondo più accessibile e accogliente per tutti.

arredo urbano

Il ruolo sociale del tecnico nell’architettura inclusiva

Da quanto appena detto appare evidente come il ruolo sociale dei professionisti tecnici nell’ambito dell’architettura inclusiva sia fondamentale:

  • compete a loro infatti l’essere promotori del cambiamento verso un approccio progettuale e costruttivo centrato sulle persone;
  • sono loro le figure capaci di coniugare le esigenze dei cittadini e l’ideazione inclusiva degli spazi pubblici, attraverso azioni di sensibilizzazione sulle problematiche relative ad accessibilità e qualità della vita;
  • sono loro che, con competenza e impegno, contribuiscono a creare spazi che non solo rispettano le normative sull’accessibilità ma anche migliorano la qualità della vita di tutti, promuovendo un ambiente costruito più equo, inclusivo e sostenibile per le generazioni presenti e future.

L’attiva collaborazione tra questi professionisti, e la loro collaborazione con consulenti in accessibilità e esperti in disabilità, garantisce che le soluzioni adottate siano pienamente inclusive e rispondano alle esigenze dell’intera comunità.

Tra normativa e realtà

L’applicazione della normativa in campo di architettura inclusiva rappresenta una delle sfide più significative che i tecnici come architetti, ingegneri e geometri, affrontano nel loro lavoro. Mentre le leggi e le direttive esistono per garantire l’accessibilità universale negli spazi costruiti, tradurre queste normative in azione concreta è un processo complesso che richiede un impegno costante e una profonda comprensione delle esigenze delle persone con disabilità.

Una delle sfide principali riguarda l’interpretazione delle norme stesse. Spesso, le direttive possono essere complesse e aperte a diverse interpretazioni, il che può portare a incertezze nella progettazione e nella costruzione. Inoltre, la diversità delle abilità e delle necessità delle persone con disabilità richiede una flessibilità nell’approccio progettuale, il che può essere difficile da raggiungere senza una guida chiara.

Un’altra sfida consiste nell’armonizzare la normativa con la pratica. Mentre le norme stabiliscono standard minimi, i professionisti dell’architettura inclusiva devono spesso andare oltre per creare spazi che siano veramente inclusivi e accoglienti per tutti. Ciò richiede una profonda comprensione delle esigenze specifiche delle persone e una capacità di innovare nelle soluzioni progettuali.

L’importanza di tradurre la teoria in azione concreta è fondamentale per garantire un’accessibilità universale effettiva. Questo significa non solo rispettare la normativa, ma anche andare oltre, cercando attivamente soluzioni che rendano gli ambienti più inclusivi. È un impegno che richiede un approccio proattivo e un costante coinvolgimento degli stakeholder, inclusi i professionisti, le persone con disabilità e le organizzazioni di supporto.

Accessibilità nei luoghi di lavoro: un elemento critico dell’architettura inclusiva

L’accessibilità nei luoghi di lavoro riveste un ruolo cruciale nell’ambito dell’architettura inclusiva, che va ben oltre la semplice conformità normativa e influisce notevolmente sulla sicurezza e la produttività degli ambienti professionali. Quando gli spazi di lavoro sono progettati pensando all’accessibilità universale, si crea un ambiente che accoglie e supporta una varietà di dipendenti, indipendentemente dalle loro capacità fisiche.

L’accessibilità non riguarda solo l’eliminazione delle barriere architettoniche, ma anche la creazione di un’atmosfera di lavoro che favorisce l’uguaglianza.

Questo può tradursi in layout degli uffici che consentono una facile navigazione con sedie a rotelle, schermi regolabili in altezza per adattarsi a diverse esigenze visive e spazi tranquilli per chi necessita di concentrazione. Tali accorgimenti non solo rispettano le normative, ma migliorano anche la qualità della vita professionale dei dipendenti.

Inoltre, l’architettura inclusiva nei luoghi di lavoro può avere un impatto positivo sulla sicurezza e la produttività. L’accesso facilitato agli spazi di lavoro e alle uscite di emergenza può migliorare notevolmente la sicurezza in caso di situazioni di evacuazione. Allo stesso tempo, un ambiente di lavoro che tiene conto delle esigenze di tutti i dipendenti crea un clima più inclusivo, stimolando la collaborazione e aumentando la produttività.

esempio architettura inclusiva - progetto studio dentistico

Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (Peba): cosa sono?

I Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) sono programmi e strategie finalizzati a individuare e rimuovere le barriere architettoniche presenti negli edifici e negli spazi pubblici al fine di renderli accessibili a tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità fisiche. Questi piani possono includere misure di ristrutturazione, installazione di rampe, ascensori, percorsi accessibili e altre modifiche necessarie per garantire l’accessibilità universale. Sono strumenti fondamentali per promuovere l’uguaglianza e l’inclusione nella progettazione e nella costruzione degli ambienti urbani e edifici.

Come è cambiato il concetto di disabilità

L’approvazione della classificazione ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) da parte dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha rappresentato un importante cambiamento nel concetto di disabilità. La ICF ha introdotto una prospettiva più ampia e olistica sulla disabilità, spostando l’attenzione non solo sulle limitazioni fisiche delle persone, ma anche sul loro funzionamento complessivo e sulla loro interazione con l’ambiente.

Con la ICF, la disabilità non è più vista come una caratteristica intrinseca della persona, ma come il risultato di una complessa interazione tra le condizioni di salute, le funzioni corporee, le attività svolte e il contesto ambientale.

Questa prospettiva considera la disabilità come una variazione normale dell’essere umano ed enfatizza l’importanza di creare un ambiente inclusivo che favorisca la partecipazione attiva di tutte le persone, indipendentemente dalle loro condizioni. Questo cambiamento sta influenzando positivamente la progettazione inclusiva, poiché spinge i progettisti e gli architetti a considerare non solo le esigenze fisiche delle persone con disabilità, ma anche i loro bisogni sociali e ambientali. La progettazione inclusiva ora mira a creare ambienti che siano accessibili non solo dal punto di vista fisico, ma anche funzionale e sociale.

Ciò significa che i progettisti devono tener conto delle diverse abilità delle persone e creare spazi che consentano a tutti di partecipare pienamente alla vita quotidiana, lavorativa e sociale.

Benefici dell’architettura inclusiva

La progettazione inclusiva rappresenta un approccio vincente in quanto migliora significativamente la qualità della vita di tutte le persone, non solo di coloro con disabilità o esigenze speciali: creando ambienti più accoglienti, sicuri e funzionali, l’architettura inclusiva offre numerosi vantaggi a livello sociale ed economico.

Innanzitutto, ambienti inclusivi promuovono l’uguaglianza, riducendo le barriere fisiche e sociali che possono ostacolare la partecipazione di chiunque alla vita quotidiana. Ciò significa che le persone con disabilità possono muoversi più facilmente e in modo indipendente, ma anche chiunque altro può beneficiare di spazi accessibili. Ad esempio, rampe per sedie a rotelle o ingressi senza gradini sono utili non solo per le persone con disabilità, ma anche per chiunque abbia bagagli pesanti o un passeggino.

Leggi anche ‘Eliminazione barriere architettoniche: come gestire al meglio gli interventi‘.

Inoltre, la progettazione inclusiva migliora la sicurezza. Ambienti senza ostacoli o con segnalazioni chiare rendono meno probabili gli incidenti. Ad esempio, pavimenti antiscivolo e corrimano ben posizionati nei luoghi pubblici migliorano la sicurezza per tutti.

Dal punto di vista funzionale, l’architettura inclusiva massimizza l’efficienza degli spazi. La disposizione intelligente di mobili e attrezzature, unita a soluzioni di design flessibili, consente una migliore fruizione degli ambienti. Questo è vantaggioso sia per le attività quotidiane che per il lavoro, migliorando la produttività e l’efficienza.

Inoltre, l’architettura inclusiva crea comunità più coese e consapevoli. Gli spazi inclusivi favoriscono l’interazione tra persone di diverse abilità e background, promuovendo la comprensione reciproca e la solidarietà. Questo contribuisce a una società più aperta e inclusiva nel suo complesso.

Infine, l’architettura inclusiva può anche portare a risparmi economici significativi. La prevenzione degli incidenti e la riduzione delle barriere può ridurre i costi sanitari e migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, consentendo loro di partecipare in modo più attivo ed economico alla società.

Render con indicazioni progettuali per eliminazione barriere architettoniche in una cucina

Come implementare l’architettura inclusiva

L’implementazione dell’architettura inclusiva in nuovi edifici o durante ristrutturazioni è un passo fondamentale per garantire un ambiente accessibile e accogliente per tutti. Per farlo con successo, è essenziale fare riferimento a linee guida e normative esistenti.

Una delle prime fasi chiave consiste nell’effettuare una valutazione completa delle esigenze, prendendo in considerazione una vasta gamma di abilità e requisiti individuali. Durante la progettazione, gli architetti e gli ingegneri devono collaborare strettamente con consulenti specializzati in accessibilità per garantire che tutti gli aspetti dell’edificio, dalla disposizione degli spazi agli elementi di design, soddisfino le specifiche esigenze.

Nel caso di nuove costruzioni, è possibile integrare l’architettura inclusiva fin dalle prime fasi di progettazione. Questo può includere l’eliminazione di barriere architettoniche, la creazione di percorsi senza ostacoli, l’installazione di ascensori o rampe e l’uso di materiali e superfici che facilitino l’accessibilità.

Per quanto riguarda le ristrutturazioni, spesso è necessario apportare modifiche significative per rendere un edificio esistente conforme alle normative sull’accessibilità. Questo può comportare la rimozione di barriere strutturali, l’installazione di nuovi dispositivi come ascensori o soluzioni di sollevamento, e l’adattamento degli spazi interni per rendere accessibili i servizi igienici, le aree comuni e altro ancora.

Sia per le nuove costruzioni che per le ristrutturazioni su edifici esistenti, l’uso di tecnologie come il Building Information Modeling è di estrema utilità per il tecnico. Il BIM consente ai tecnici progettisti di visualizzare in modo dettagliato l’impatto delle modifiche progettuali sull’accessibilità e di identificare potenziali problemi in anticipo, risparmiando tempo e risorse. Prova ora gratuitamente Edificius, il software di progettazione edilizia 3D/BIM, e scopri anche tu i vantaggi dell’integrazione della progettazione architettonica BIM con l’architecture design e l’architectural visualization.

Conclusione

L’architettura inclusiva rappresenta un fondamentale pilastro della società moderna, promuovendo l’accessibilità, la sicurezza e la dignità per tutti. La sua adozione generalizzata non solo migliora la qualità della vita delle persone con disabilità, ma arricchisce l’esperienza di ogni individuo, creando ambienti più accoglienti e inclusivi. Favorire ed incrementare la progettazione inclusiva è un investimento nel benessere di tutta la comunità.

 

 

 

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