Come BIM e GIS supportano la pianificazione territoriale
La pianificazione territoriale connette strategicamente le attività umane e le disposizioni spaziali. Scopri come BIM e GIS supportano questo processo
Se sei un professionista del settore AECO sai che quando si progetta un’opera, uno degli aspetti da considerare è il suo inserimento nell’intorno territoriale. È fondamentale, infatti, tenere sempre presente la connessione che esiste tra edilizia e urbanistica, il paesaggio e gli aspetti legati a necessità sociali ed economiche, contestualizzando il bene nel territorio in cui si andrà ad inserire.
Il compito è certamente delicato ma per fortuna esistono specifici BIM GIS software che ci aiutano a geolocalizzare i nostri modelli in mappe GIS ottenendo una visione più completa dell’opera e del contesto urbanistico e ambientale di riferimento.
Cosa si intende per pianificazione territoriale?
Per pianificazione territoriale si intende un settore interdisciplinare nelle scienze ingegneristiche e sociali che studia la disposizione generale del territorio. Ma cosa vuol dire precisamente studiare la disposizione generale del territorio?
Vuol dire analizzare e progettare una strategica integrazione tra due aspetti:
- la disposizione e i livelli spaziali;
- le attività umane che si andranno a svolgere sui vari livelli.
All’interno di ogni livello spaziale andranno a coesistere vari elementi:
- edilizia residenziale;
- edilizia commerciale;
- ambiente e paesaggio;
- strade e parcheggi, infrastrutture;
- fattori umani, ambientali, economici, sociali;
- ecc.
Il compito della pianificazione territoriale è quello di analizzare le necessità specifiche del luogo e studiare la migliore integrazione tra gli elementi e i fattori appena elencati. L’obiettivo della pianificazione territoriale è sostenere e promuovere uno sviluppo sostenibile ed equo a tutti i livelli territoriali.

Pianificazione territoriale
Come funziona il processo di pianificazione territoriale?
Per poter garantire uno sviluppo del territorio equilibrato, omogeneo e rispettoso dell’ambiente oltre che delle necessità sociali, la pianificazione territoriale segue un processo che prevede i seguenti passaggi:
- individuazione degli obiettivi – in questo primo step si analizzano le necessità sociali ed economiche legate alle attività umane che si andranno a svolgere sul territorio in modo da soddisfare queste necessità e al tempo stesso limitarne l’impatto sul territorio e sull’ambiente;
- redazione di un quadro conoscitivo (QC) – una volta individuati gli obiettivi si procede con la redazione di un quadro conoscitivo degli aspetti sociali, economici e ambientali che si sono analizzati e di necessità e requisiti ad essi connessi;
- individuazione di un piano strategico – a questo punto si hanno le informazioni sufficienti per poter studiare e pianificare un quadro di azioni strategiche che porteranno ad uno sviluppo territoriale equilibrato e sostenibile su tutti i livelli;
- monitoraggio – l’ultima fase consiste nel monitoraggio degli effetti sortiti dal piano strategico precedentemente programmato e messo in atto. Sulla base del monitoraggio si valuterà il livello di efficacia delle azioni messe in atto ed eventuali piani migliorativi.
Qual è la differenza tra pianificazione territoriale e pianificazione urbanistica?
Spesso si parla di pianificazione territoriale e urbanistica come se i due termini indicassero la stessa cosa. La realtà però è diversa e anche se esiste una stretta correlazione tra la pianificazione territoriale e quella urbanistica, i due termini indicano approcci e sfere di azioni differenti.
La differenza sostanziale tra pianificazione territoriale e urbanistica sta nella diversa scala spaziale di intervento.
La pianificazione territoriale è pensata per riuscire ad intervenire su una scala molto più vasta di quella urbana occupandosi di vari fattori e settori che coesistono sul territorio e si intrecciano con la loro stessa gestione sociale, politica ed economica. L’approccio territoriale permette una governance della vita civile, sociale ed economica, in un’ottica di sviluppo sostenibile, creando e gestendo correlazioni tra varie discipline del vivere civile, tra cui:
- economia regionale;
- geografia;
- analisi delle politiche pubbliche;
- programmazione economica;
- analisi sociale.
La pianificazione urbanistica al contrario si interessa del solo spazio urbano appunto, agendo ad una scala più piccola di quella territoriale. L’urbanistica non prevede quindi la gestione dell’interazione tra le varie discipline del vivere civile che sono lasciate alla competenza della pianificazione territoriale.
Le due discipline sono comunque fortemente correlate tra loro e condividono metodi di programmazione volti a definire piani accurati di progettazione, approvazione, realizzazione e successivo monitoraggio.
Quali sono gli strumenti BIM e GIS a supporto della pianificazione territoriale?
La pianificazione territoriale fa uso di una serie di strumenti più o meno classici. Gli strumenti più tipicamente utilizzati per la pianificazione del territorio sono:
- il piano urbanistico che definisce tutte le direttive generali di pianificazione del territorio comunale;
- il piano territoriale di coordinamento attraverso il quale vengono coordinate tutte le attività – pubbliche e private – economiche, sociali e di sviluppo territoriale;
- il piano paesistico per la tutela della bellezza di tutte le zone paesaggistiche;
- il piano d’azione per l’energia sostenibile che raccoglie precise politiche nel campo dell’energia sostenibile.
Oltre che su questi strumenti, la pianificazione territoriale può contare anche sulla sinergica interazione tra il BIM (Building Information Modeling) e il GIS (Geographic Information System).
Le enormi potenzialità del BIM sono connesse, tra le altre cose, anche alla mole di informazioni che i modelli realizzati con questa metodologia possono includere. Il pacchetto informativo può infatti ampliarsi a scale superiori rispetto a quelle del singolo edificio, fino ad abbracciare la vasta scala della progettazione e pianificazione territoriale.
Quando il BIM inizia a interagire con il GIS, le potenzialità del contenuto informativo e dell’interoperabilità IFC del modello BIM sono ampliate dalla correlazione con i database GIS disponibili.
La cooperazione tra questi due mondi, il BIM e il GIS, consente tra le altre cose di:
- integrare mappe GIS al processo BIM;
- ottenere un database condiviso e un nuovo livello informativo dell’opera e del suo digital twin;
- creare, visualizzare e modificare online le mappe GIS;
- creare un ambiente di lavoro condiviso e collaborativo;
- connettere i dati GIS con le informazioni BIM e ottenere mappe interattive;
- geolocalizzare i modelli BIM su mappe tematiche.
Chiaramente per poter usufruire dei vantaggi dati dall’integrazione tra BIM e GIS è necessario utilizzare specifici BIM GIS software. Il mio consiglio è quello di provarlo subito gratuitamente e iniziare ad apprezzare tu stesso i vantaggi di un modello BIM geolocalizzato e integrato con mappe GIS.
Caso studio: integrazione del BIM con i sistemi di informazione geografica (GIS)
L’integrazione del BIM con sistemi di informazione geografica (GIS) può giocare un ruolo rilevante nel migliorare l’efficienza della gestione e pianificazione urbana.
In questo breve video ti mostro un caso studio applicativo: l’utilizzo di un BIM GIS software a supporto della pianificazione territoriale. In particolare, vediamo come leggere le informazioni dei modelli BIM delle costruzioni su scala territoriale con il GIS, per migliorare la gestione e la pianificazione urbana. Tutto questo ti sarà utile per conoscere:
- un nuovo strumento che integra il sistema GIS con la metodologia BIM, capace di mettere in relazione i dati dell’edificio con layer cartografici al fine di restituire un nuovo layout informativo del territorio;
- i vantaggi della visualizzazione su scala territoriale delle informazioni dei modelli BIM, nei processi decisionali legati al governo del territorio.

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