Come progettare uno studio dentistico: la guida completa
I consigli utili per organizzare gli spazi e concepire correttamente l’impianto elettrico: ecco come progettare uno studio dentistico
In questo focus vediamo come progettare uno studio dentistico attraverso una trattazione completa, con immagini, elaborati grafici e tecnici, riferimenti normativi e con un utilissimo esempio pratico, in 3D, da scaricare gratuitamente ed utilizzare come guida per i vostri progetti.
Il progetto di studio dentistico viene completato con la progettazione dell’impianto elettrico: progetto e relazione tecnica dell’impianto sono resi disponibili per il download alla fine dell’articolo.

Corridoio zona pubblica | Render realizzato con Edificius
Progettare uno studio dentistico: l’organizzazione funzionale
Uno studio dentistico deve essere allestito in un locale di Categoria catastale A10 (uffici e studi privati).
Verificate le condizioni dello spazio a disposizione, in base alle prescrizioni normative e alle esigenze del committente, occorre predisporre un planning funzionale che schematizzi i percorsi del personale e dei pazienti.
Le funzioni da organizzare sono, in sintesi, le seguenti:
- sala per l’attesa;
- una o più sale per l’esecuzione delle prestazioni;
- spazi per le attività amministrative;
- servizi igienici distinti per utenti e personale;
- spazio per deposito sporco-pulito;
- spazi o armadi per il deposito di materiale d’uso, attrezzature e strumentazioni.
Per prima cosa occorre tener conto dei diversi flussi che convivono in uno studio dentistico e che coinvolgono:
- pazienti;
- medici;
- personale.
Non calibrare e differenziare tali percorsi correttamente implica interferenze, perdita di tempo e di privacy.
Per gestire i flussi, alcune soluzioni progettuali diffuse in America prevedono, per esempio, il doppio corridoio, uno per i pazienti e uno, sul fronte opposto, per il personale.
Molto più comune, invece, è l’utilizzo di porte che mettono in comunicazione diretta due o più sale adiacenti, consentendo al personale di spostarsi da una sala all’altra senza passare per il corridoio.
Anche questa soluzione, però, comporta alcuni svantaggi.
In primo luogo la presenza di una ulteriore porta che sottrae spazio destinabile ad arredi o ad attrezzature e, inoltre, una diminuzione della privacy, essendo il passaggio fonte di trasmissione acustica tra gli ambienti.
Evitare che i flussi si intersechino consente ai medici di entrare e uscire da una sala all’altra senza essere necessariamente visti dai pazienti o da fornitori inattesi in momenti inopportuni.

Sala d’attesa | Render realizzato con Edificius
Se lo spazio a disposizione lo consente, è molto utile prevedere un locale destinato alla pausa caffè o pranzo, per il medico e per il personale.
Quando possibile, per tutte le scelte compositive/distributive è sempre consigliabile:
- separare le aree pubbliche (reception, sala attesa, ufficio professionale, servizi igienici per i pazienti, guardaroba, ecc.) dalla zona clinica (ambulatori, sterilizzazione, locale radiografico, spogliatoio, locale break, servizio igienico privato per personale, locale server, ecc.);
- prevedere due ingressi distinti per i pazienti e per i medici-operatori clinici;
- posizionare la reception all’ingresso, in posizione strategica tra zona extra clinica e clinica;
- prevedere una zona attesa ampia e luminosa, per accogliere i pazienti e gli eventuali accompagnatori;
- posizionare i servizi igienici (compreso quello per diversamente abili) vicini alla zona attesa;
- organizzare gli ambulatori in base alle esigenze cliniche, in vicinanza agli spazi clinici accessori (locale radiografico, locale sterilizzazione, area per fotografie, locali tecnici, magazzini, ecc..);
- prevedere uno spazio adibito a spogliatoio, un bagno privato per gli operatori e un locale per la pausa del personale;
- utilizzare nicchie e spazi di risulta per armadi, creare spazi per le attrezzature delle pulizie;
- predisporre un locale tecnico per attrezzature tecnologiche.

Pianta dei percorsi pubblici e privati
Per le soluzioni tecnologiche e le scelte tecniche è necessario prevedere:
- per ogni riunito l’impianto idrico completo, osmotico, aspirazione, aria compressa, elettricità e connessione dati con la rete interna;
- spazi per la sterilizzazione, atti ad accogliere le apparecchiature (osmosi, autoclave, lavello, frigorifero, ecc..);
- locali o spazi per radiografie, con protezione ai raggi su pareti e porte ed eventuali superfici orizzontali e con collegamenti agli apparati tecnici di controllo e di avviamento delle apparecchiature radiografiche, apposita segnaletica e un sistema di telecamere interne;
- sistema di illuminazione che assicuri confort e che aiuti a contenere i consumi energetici;
- luce artificiale con valori di illuminamento adeguati alle normative vigenti;
- la regolazione dell’intensità delle sorgenti luminose in rapporto al loro utilizzo;
- sorgenti a basso consumo e massimo risparmio energetico;
- corpi illuminanti con coni antiabbagliamento e lenti professionali per migliorare il comfort visivo;
- luci fredde per le sorgenti luminose a led negli ambienti medici e luci calde negli ambienti di attesa, di distribuzione, ecc.;
- sistema di isolamento acustico per isolare le sale tra loro, dalle fonti di rumore esterne e per i macchinari rumorosi (compressore e aspiratore);
- diffusione sonora in tutti gli ambienti per sottofondo musicale (se desiderato) e un video in sala attesa (se desiderato);
- materiali resistenti e facilmente pulibili, antiscivolo ma non troppo ruvidi (per consentire agli sgabelli su ruote di potersi muovere).

Studio medico | Render realizzato con Edificius
Come progettare uno studio dentistico rispettando la normativa vigente
I requisiti minimi, strutturali e tecnologici, delle attività ambulatoriali odontoiatriche sono definiti dal dpr 14/01/97 e dalla dgr 38133/98. Inoltre, con la dgr 5724/01, le Regioni hanno emanato le “Indicazioni per la riclassificazione dell’attività odontoiatrica, degli studi professionali e della chirurgia ambulatoriale“.
Per completare il quadro normativo, citiamo anche il ddg sanità n. 8100 del 17/05/2004, che approva le “Linee guida per la verifica dei requisiti minimi strutturali e tecnologici, generali e specifici delle attività odontoiatriche monospecialistiche, previsti dalla d.g.r. n. VII/5724 del 27.07.2001, nonché individuazione delle caratteristiche e compiti del Responsabile Sanitario”.
In buona sostanza, il dpr 14/01/97 richiede che i locali siano idonei alla tipologia delle prestazioni erogate e comprendano:
- una o più sale per l’esecuzione delle prestazioni, che garantiscano il rispetto della privacy dell’utente;
- spazi per le attività amministrative e per l’attesa;
- servizi igienici distinti per utenti e personale;
- spazio o locale/i per deposito sporco-pulito;
- spazi o armadi per il deposito di materiale d’uso, attrezzature e strumentazioni.

Studio dentistico | Sezione
Il progettista ha il compito di analizzare diversi aspetti tecnici e normativi:
- esaminare i requisiti strutturali e organizzativi dettati dalle norme dell’ASL;
- analizzare i vincoli normativi del Regolamento Edilizio e del Regolamento di Igiene prescritti dall’ASL di riferimento (per le dimensioni dei locali, per i rapporti aero-illuminanti, per zona pulita/sporca, pubblica/privata, per le schermature da radiazioni ionizzanti e da impianti elettrici, per il numero e la tipologia dei servizi igienici fruibili da pazienti e da personale medico, per archiviazione, per l’accessibilità ai diversamente abili, ecc.);
- individuare le pratiche edilizie necessarie prima dell’inizio dei lavori (CILA, SCIA, Permesso di costruire, eventuali frazionamenti o accorpamenti, eventuale pratica per autorizzazione paesaggistica, ecc.);
- studiare i singoli ambienti funzionali al fine di calibrare le scelte architettoniche più appropriate (dimensione dei locali, soleggiamento, isolamento acustico tra gli ambienti e tra ambiente interno ed esterno, interconnessioni con altri ambienti adiacenti, tipologia dei materiali, contenimento del rischio radiologico e del rumore di macchinari specialistici);
- analizzare le caratteristiche impiantistiche necessarie.
Dopo aver consultato la normativa di riferimento, il progettista deve:
- analizzare l’organigramma della struttura medica (persone coinvolte, attività da svolgere, ruoli, interazioni, ecc.), la tipologia degli utenti, delle attività medico-chirurgiche previste;
- conoscere i valori, la storia professionale e le competenze dello staff medico per individuare i temi da comunicare;
- studiare il tipo di attività che viene svolta, le abitudini, i percorsi, i flussi e gli spostamenti, le interconnessioni tra paziente e operatore clinico, le carenze e i possibili miglioramenti, in modo da condividere con il titolare dello studio gli aspetti positivi e negativi degli spazi esistenti (in caso di ristrutturazione) o di quelli da progettare (in caso di nuova edificazione);
- individuare, le necessità funzionali: numero e tipologia dei locali per attività mediche e per attività accessorie, locali strettamente necessari e altri desiderati, flussi dei percorsi degli operatori medici e dei pazienti, numero e dimensionamento delle attrezzature specialistiche nuove e/o da trasferire, eventuali predisposizioni per futuri cambi d’uso degli spazi.
La progettazione dell’impianto elettrico di uno studio dentistico
Per completare la trattazione, vediamo come progettare l’impianto elettrico di uno studio dentistico. Innanzitutto occorre consultare la Norma CEI 64-8/7 Locali ad uso medico, ricordando che lo studio dentistico fa parte del gruppo 1.
Riassumendo:
- la tensione limite deve essere minore o uguale a 25 V
- il conduttore di protezione delle prese deve essere collegato al nodo equipotenziale
- il limite della resistenza di terra è 200o ohm.
In un locale di gruppo 1, inoltre, deve essere installato un nodo equipotenziale a cui siano situate le seguenti parti:
- masse (conduttori di protezione)
- masse estranee (conduttori equi).
La sezione nominale dei conduttori equipotenziali non deve essere inferiore a 6 mm², deve essere in rame il nodo equipotenziale deve essere situato dentro o vicino al locale medico.
I circuiti terminali dei locali ad uso medico di gruppo 1, che alimentano prese a spina fino a 32 A, devono essere protetti da interruttori differenziali aventi corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA.
Dove sono richiesti interruttori differenziali devono essere scelti solo quelli di tipo A o B e devono essere previste almeno due differenti sorgenti di alimentazione per alcuni degli apparecchi di illuminazione, una delle quali deve essere collegata ad una alimentazione di sicurezza.
Progettare uno studio dentistico: un caso pratico
Concludiamo la trattazione illustrando un esempio pratico che indirizzi dal punto di vista tecnico e creativo su come progettare uno studio dentistico.
Abbiamo ipotizzato di disporre di uno spazio di circa 150 mq, su un unico livello, idoneo ad accogliere uno studio dentistico conforme sotto il profilo urbanistico, catastale e igienico-sanitario.

Reception | Render realizzato con Edificius
All’ingresso è stata collocata la zona per l’accoglienza dei clienti (la reception). In questo caso, il grado di accuratezza degli elementi di rifinitura dell’ambiente risulta fondamentale, poiché costituisce il primo approccio dei clienti con lo studio dentistico.
Infatti, in posizione simmetrica rispetto all’ingresso, vi è l’imponente desk in pietra calcarea e, alle spalle, il piccolo patio verde da cui filtra una luce zenitale.
Il rivestimento in pietra calcarea bocciardata pone in risalto e in contrasto l’intero blocco centrale rispetto agli ambienti di contorno, caratterizzati invece da un rivestimento polimerico dalla superficie in rilievo e dalle tonalità scure.

Studio medico | Render realizzato con Edificius
Entrando nell’ambiente di ricezione, sul lato destro, si sviluppa la sala d’attesa, le cui ampie vetrate sul panorama circostante e le comode sedute in pelle contribuiscono al confort ottimale dei pazienti.
Dalla sala d’attesa si ha accesso anche ai bagni per gli utenti, divisi per sesso, di cui uno allestito anche per l’utilizzo dai diversamente abili.
Dal corridoio tangente alla zona reception si accede agli studi medici, al locale per le radiografie e all’ufficio del personale medico. Questi sono gli unici ambienti fruibili dai pazienti.
Parallelamente ai percorsi orizzontali accessibili al pubblico, si estende la zona ad uso esclusivo del personale dello studio dentistico.
Dall’ingresso, infatti, si può accedere direttamente all’ufficio, all’area dedicata alla pausa e al disimpegno che conduce ai servizi del personale (bagno e spogliatoio), al locale tecnico e quello per la sterilizzazione. In questo modo vengono separati i flussi dei clienti e quelli del personale interno allo studio.

Ufficio | Render realizzato con Edificius
Altro espediente progettuale che perfeziona la percorribilità degli ambienti è l’impiego della doppia porta di accesso. Lo spazio per la pausa, l’ufficio e gli studi medici sono, in questo modo, raggiungibili dai medici senza attraversare il corridoio utilizzato dai pazienti.
I materiali impiegati per il progetto sono pochi ma fortemente caratterizzanti: la pietra calcarea, l’acciaio, il rivestimento plastico, il legno sbiancato per i pavimenti e le resine per gli ambienti medici, queste ultime utili anche a facilitare le operazioni di pulizia e igienizzazione.
Gli scorci prospettici che si apprezzano tra i blocchi volumetrici interni, sono enfatizzati dagli strip led che sottolineano le linee di fuga delle pareti dei corridoi.
Download – progetto architettonico
Scarica i dwg in formato zip degli elaborati del progetto |
Scarica il modello 3D BIM (file .edf) del progetto |
Scarica il modello 3D BIM (file .edf) del progetto in formato Educational |
Download – progetto impianto elettrico
Scarica il pdf di un esempio di Relazione tecnica dell’impianto |
Scarica il progetto dell’impianto elettrico (file .imps) dello studio dentistico |
Video su come progettare uno studio dentistico
Di seguito proponiamo il video su come progettare uno studio dentistico.
Slide su come progettare uno studio dentistico
Ecco le slide su come progettare uno studio dentistico.
