Cos’è il BIM 9D
BIM 9D: cos’è e perché è importante per snellire tutte le attività di realizzazione e gestione di un’opera edile
In questo articolo scopriamo che cos’è il BIM 9D e come gestire il processo di costruzione di un’opera in maniera snella, con l’aiuto di uno strumento gratuito e semplice da utilizzare.
Ricordiamo brevemente che quando si parla di dimensioni del BIM si fa riferimento a un modo suggestivo (e convenzionale) per definire gli argomenti che entrano in gioco nella digitalizzazione delle costruzioni.

Che cos’è il BIM 9D
Che cos’è il BIM 9D?
Il BIM 9D, noto come lean construction (costruzione snella), è la dimensione del BIM che ottimizza e snellisce tutti gli step necessari alla realizzazione di un’opera, attraverso la digitalizzazione dei processi.
La mancanza di pianificazione in un cantiere può generare ritardi nella consegna del lavoro e aumentare l’importo preventivato inizialmente. Il BIM 9D è il metodo pensato per eliminare completamente gli sprechi, minimizzare i rifiuti prodotti in cantiere, ottimizzare tutte le risorse che entrano in gioco nel processo di realizzazione di un’opera e aumentare la produttività.
Tutti questi aspetti concorrono alla realizzazione di un prodotto finale di valore.
BIM 9D: i principi della costruzione snella
I principi su cui si basa la costruzione snella sono:
- ottimizzare, ridurre o eliminare le attività che non aggiungono valore al processo – Per ottenere un miglioramento del processo, si pone particolare attenzione a tutti gli aspetti della filiera (dalla produzione, al trasporto dei materiali in cantiere). Si analizza l’intera catena di produzione, si identificano i processi inutili o ripetitivi e si studiano strategie per semplificarli o sostituirli. Per esempio, si pianifica un uso dei mezzi di trasporti ottimizzato e perfettamente calibrato in relazione alle quantità da trasportare. In quest’ottica si predilige l’uso di camion più grandi per il trasporto di materiali, riducendo il numero di viaggi necessari;
- considerare le esigenze del cliente – Prima di iniziare un qualsiasi progetto occorre individuare le necessità del cliente attraverso ricerche di mercato e indagini sul grado di soddisfazione in merito anche a progetti già consegnati. Le attività che non aggiungono valore al processo non sono d’interesse per il cliente e , di conseguenza, il cliente non è disposto a pagare per esse. Viceversa centrando le esigenze del cliente è più probabile che tutte le operazioni si svolgano senza intoppi;
- standardizzare i processi– L’edilizia è uno dei settori con il più alto tasso d’imprevisto: ogni progetto è unico e uniche sono le condizioni che entrano in gioco nella sua cantierizzazione (tempi di realizzazione, manodopera, condizioni locali, disponibilità di attrezzature e materiali, ecc.). Per minimizzare la diversificazione dei cantieri occorrerebbe adottare processi di costruzione standardizzati, riducendo la possibilità di problemi e migliorando la capacità di gestione degli imprevisti. Ridurre queste variabili permette all’impresa di costruzioni di mantenere uno standard predefinito e di garantire un processo più fluido e sicuro;
- ottimizzare il tempo – La variabile tempo è influenzata dalle attività di trasporto, attesa, lavorazione, ispezione, ecc. Ottimizzare tutte queste attività incide sui tempi di consegna dei lavori al cliente;
- aumentare la trasparenza del processo – Questo principio contribuisce ad una maggiore partecipazione di tutti gli addetti ai lavori che possono intervenire attivamente e in modo più consapevole allo sviluppo di soluzioni migliorative.
Costruzione tradizionale e costruzione snella
Le modalità di gestione del processo di realizzazione di un’opera differenziano il metodo di costruzione tradizionale e quello snello.
Nel metodo snello le attività sono distinte in:
- attività che aggiungono valore all’opera
- attività che non aggiungono valore all’opera.
Il concetto di valore è direttamente legato al grado di soddisfazione del cliente: pertanto se il cliente non è disposto a pagare per una data attività, quest’ultima viene catalogata tra le attività che non aggiungono valore al prodotto finale.
Secondo questo criterio, il pensiero snello mira ad eliminare quanti più sprechi possibili già in fase di gestione dei progetti.
Nel metodo tradizionale invece le attività sono suddivise in sottoprocessi e il metro di giudizio non è legato al grado di soddisfacimento del cliente. Non vi è una gestione attenta degli sprechi, né una pianificazione delle attività in fase preliminare.
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Le dimensioni del BIM
Con “dimensioni del BIM” si intendono tutti gli aspetti e le informazioni che entrano in gioco nel processo di digitalizzazione di una costruzione.
Quando ci si riferisce alla rappresentazione grafica di un edificio, d’uso comune sono i termini 2D (rappresentazione bidimensionale del modello attraverso piante, prospetti e sezioni) e 3D (rappresentazione del modello nello spazio). Il 2D e il 3D sono appunto “dimensioni” che caratterizzano la geometria di un modello.
Esistono però altre dimensioni del BIM (4D, 5D, 6D, ecc.) che esprimono altre caratteristiche dello stesso modello.
Infatti, il BIM è molto più che la semplice modellazione geometrica in 3D e abbraccia tanti altri aspetti (o dimensioni appunto) che servono ad aggiungere informazioni utili all’opera da realizzare o da gestire.
Vediamo quali sono le dimensioni del BIM:
- 3D – modello tridimensionale del manufatto
- 4D – analisi dei tempi di realizzazione delle opere
- 5D – analisi dei costi
- 6D – fase di gestione delle opere realizzate (facility management)
- 7D – valutazione della sostenibilità.

Le 10 dimensioni del BIM
BIM 8D, 9D e 10D
Oltre alle 7 dimensioni normate, ad oggi esiste un dibattito ancora aperto sulle “3 nuove dimensioni del BIM”:
- 8D – sicurezza in fase di progettazione e realizzazione dell’opera
- 9D – costruzione snella
- 10D – industrializzazione delle costruzioni.
In questo focus ci soffermiamo sul BIM 9D, la dimensione legata al metodo di “costruzione snella”.
Se vuoi approfondire la tua conoscenza sulle altre dimensioni del BIM, ti consiglio anche gli articoli:
- BIM 4D, cos’è e a cosa serve
- Modellazione BIM 5D
- BIM 6D e facility management
- BIM 7D e sostenibilità della costruzione
- BIM 8D: cos’è e quali sono i vantaggi.

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