Exchange Information Requirements: che cos’è l’EIR nel BIM?
L’Exchange Information Requirements (EIR) è un documento stilato dal committente che definisce tutti i requisiti legati allo scambio informativo di un processo BIM. Scopri cos’è e da cosa è composto
La metodologia BIM presuppone un flusso di lavoro collaborativo e la creazione di modelli informativi ricchi di dati grafici e testuali che caratterizzano tutti gli elementi appartenenti al modello, per il suo intero ciclo di vita.
Il pacchetto informativo che caratterizza ciascun modello viene delineato dalle esigenze della committenza, che ha la responsabilità e le capacità per definire, a monte dell’ideazione di un progetto, quali informazioni sono utili, come devono essere scambiate e quando ciò deve avvenire. Esistono tool innovativi che permettono, tramite lo standard IDS, di impostare in modo corretto l’EIR. Ti consiglio di provare subito un IDS BIM tool per gestire al meglio tutto il processo di creazione, compilazione e validazione della richiesta informativa.
Ma prima scopriamo che cos’è l’EIR (Exchange Information Requirements) e da cosa è composto.

BIM model checking EIR
Che cos’è un documento EIR (Exchange Information Requirements)?
In una gara espletata secondo metodologia BIM, l’EIR è un documento di pre-gara che definisce norme, informazioni e requisiti di un processo BIM e costituisce l’input di avvio della gara stessa, alla quale i tecnici e gli appaltatori rispondono con opportune offerte.
Se la PAS 1192-2 definiva l’EIR come “Employer Information Requirements”, letteralmente “Requisiti di informazione del datore di lavoro”, oggi l’acronimo EIR è riferito all’ “Exchange Information Requirements”, per quanto cambiato dalla ISO 19650, che rimanda appunto ai “Requisiti di scambio delle informazioni”.
La differenza tra le definizioni sottolinea un cambiamento netto. Se i requisiti informativi da produrre e consegnare in entrambi i casi giocano un ruolo predominante, la nuova accezione ci fa comprendere come ora l’attenzione è posta piuttosto sulla modalità di scambio di queste informazioni.
L’EIR quindi, si sofferma sui metodi da eseguire per la condivisione dei dati e la generazione degli elaborati, incentrandosi sulla gestione dei contenuti informativi tra i vari stakeholder e sulle modalità di verifica, archiviazione e consegna dei modelli. Si costituisce come un vero e proprio documento testuale in cui vengono individuati:
- aspetti normativi di riferimento, priorità e obiettivi;
- modelli da implementare per ogni fase progettuale con livelli di informazione adeguati allo step di riferimento.
Gli obiettivi vanno raggiunti mediante un lavoro collaborativo dei vari team proponenti, che include appaltatori, tecnici, fornitori ed eventuali sub-appaltatori e sub-fornitori, ottenibile con uno scambio dati ottimizzato e con l’utilizzo di BIM management system.
Ancora oggi spesso ci si trova davanti a soggetti proponenti che hanno difficoltà a redigere un documento del genere, a volte perché non ancora addentrati pienamente nella metodologia, altre perché spesso risulta difficile inquadrare gli obiettivi di commessa, lo scambio dati e la gestione.
Se sei un tecnico che opera nella Pubblica Amministrazione e devi affrontare questa problematica, per migliorare la tua formazione nella preparazione di appalti BIM ti consiglio di seguire un corso online di BIM Management dedicato alla PA, capace di accompagnarti e supportarti nella gestione e redazione di un EIR.
Quali sono i requisiti informativi della committenza?
Abbiamo visto che tramite l’EIR la committenza definisce le caratteristiche gestionali dell’incarico, delineando il processo di produzione e consegna. Ma quali sono nello specifico i requisiti informativi che deve definire?
I requisiti informativi che deve definire sono legati ad aspetti come:
- modalità di gestione (ad esempio l’utilizzo di piattaforme collaborative);
- modalità di produzione;
- modalità di coordinamento tra i modelli ed il team (utilizzo di BIM tools, analisi coordinate dei modelli, etc.);
- modalità di verifica e controllo;
- livello di dettaglio relativo agli elementi ed in generale allo specifico modello da realizzare in ciascuna fase;
- modalità di scambio (ad esempio formati interoperabili);
- tempi, scadenze e fasi di consegna;
- modalità di consegna (formati di output, nomenclatura file, ecc.).

Flusso informativo per la redazione dell’EIR
Perché abbiamo bisogno di un documento EIR?
L’Exchange Information Requirements (EIR) è un documento chiave della metodologia BIM, perché le sue finalità rimandano all’idea di base del BIM stesso: “Begin with the end in the mind”, “Inizia con la fine in mente”, secondo cui bisogna avviare una qualsiasi progettazione avendo ben chiari gli obiettivi finali.
Per conseguire in maniera efficace gli obiettivi finali è di certo funzionale l’EIR che identifica nel dettaglio l’intero flusso di lavoro da seguire, gestendo in anticipo tutto il processo edilizio.
Un’EIR risulta vantaggioso anche per:
- la committenza in quanto la realizzazione di Digital Twin realistici e ricchi di informazioni garantisce al soggetto proponente una visione reale dei progetti e gli permette di valutare una serie di fattori (fasi di costruzione, risorse, costi e tempi, processi di gestione e manutenzione);
- i progettisti e tutti i collaboratori in quanto attraverso linee guida e flussi di lavoro chiari definiti dall’EIR riescono ad essere più produttivi, a ridurre gli errori e ad evitare ritardi.
Questi vantaggi raggiugono la massima espressione attraverso l’uso dello standard IDS di BuildingSMART. Con un IDS BIM tool il committente può creare il documento IDS con le specifiche informative richieste e il progettista editarle in maniera guidata. Quando il progettista ha concluso il lavoro, il computer legge automaticamente il modello del progettista e il committente può validare i dataset consegnati. Prova subito un IDS BIM tool per scoprire quanto è semplice gestire gli scambi informativi con lo standard IDS.
Cosa dovrebbe contenere un EIR?
Sono diversi i documenti che confluiscono nell’Exchange Information Requirements e che contribuiscono alla sua redazione:
- OIR (Organizational Information Requirements) – racchiude le informazioni necessarie per definire gli obiettivi del soggetto proponente;
- AIR (Asset Information Requirements) – racchiude gli aspetti gestionali e le procedure tecniche dell’immobile;
- PIR (Project Information Requirements) – racchiude le informazioni necessarie per implementare gli obiettivi in relazione alla particolare commessa.
Per inquadrare pienamente l’EIR all’interno di una commessa BIM, basta fare riferimento alla ISO 19650-1, che definisce il flusso e la gerarchia dei requisiti informativi che si sviluppa in un processo BIM.
La commessa si completa con la redazione di:
- PIM (Project Information Model) – racchiude informazioni legate alla progettazione e realizzazione della costruzione;
- AIM (Asset Information Model) – racchiude informazioni legate all’uso, alla gestione e alla manutenzione dell’immobile.

Gerarchia requisiti informativi
Per redigere correttamente l’EIR è necessario seguire un template che si suddivide in tre parti:
- Tecnica;
- Gestionale;
- Commerciale.
Ciascuna parte è costituita da una serie di contenuti tipici, schematizzati nella tabella riportata di seguito:
TECNICA |
|
GESTIONALE |
|
COMMERCIALE |
|
Parte tecnica
In questa parte si inquadrano i requisiti tecnici della commessa:
- formati di scambio – i formati dei file (eventualmente anche le versioni) con cui effettuare lo scambio dati, in modo tale che il tutto avvenga in un formato utilizzabile dal soggetto proponente stesso;
- livello di dettaglio – per ogni modello e per ogni elemento tecnico di ciascun modello va definito il livello di dettaglio, geometrico ed informativo, minimo da raggiungere, in base alle esigenze progettuali;
- piattaforme software – deve essere chiarita l’infrastruttura software e la piattaforma collaborativa della commessa;
- coordinate – individuare un sistema di coordinate comuni a tutti, perché i modelli di progetto devono avere lo stesso punto di coordinamento;
- livello di formazione – la committenza deve definire la formazione BIM necessaria per poter partecipare alla redazione dell’offerta ed alla sottoscrizione dell’eventuale incarico.
Parte gestionale
In questa parte invece, si delineano i requisiti di gestione dei processi progettuali:
- standard – procedure da seguire per garantire il corretto flusso delle informazioni, lo scambio dati, la consegna e la sicurezza del processo;
- ruoli e responsabilità degli stakeholder – è opportuno indirizzare gli offerenti ad indicare tutti i ruoli e le responsabilità dei partecipanti alla progettazione;
- sicurezza dati – misure di sicurezza per tutelare dati sensibili;
- processo di coordinamento – modalità di controllo e risoluzione delle interferenze, tolleranze, ecc;
- processo di collaborazione – bisogna chiarire le modalità collaborative che il team deve seguire;
- programmazione riunioni di revisione modello – programma di controllo e assistenza al team di progettazione, durante lo svolgimento dell’incarico;
- gestione della salute e sicurezza della progettazione – requisiti progettuali legati alla sicurezza sul cantiere da garantire;
- vincoli – per comunicare eventuali vincoli o limitazioni presenti nella commessa;
- piano di conformità – legati alla definizione di metodi per assicurare la qualità delle informazioni e dei dati prodotti;
- modalità consegna informazioni sugli asset – per definire uno standard minimo e lo schema dati attraverso cui gestire le informazioni nell’asset.
Parte commerciale
In questa parte invece, si elencano i requisiti legati alle finalità e gli obiettivi progettuali:
- obiettivi strategici – finalità dei requisiti informativi;
- risultati BIM da conseguire – deve definire dettagliatamente i risultati da raggiungere, in termini di modellazione, informatizzazione e coordinamento;
- valutazione competenze – attraverso cui si analizzano le capacità e competenze degli offerenti nella gestione e nello scambio informativo.
In che modo un EIR è diverso da un BEP?
EIR e BEP sono entrambi documenti necessari durante una commessa BIM ma si differenziano per lo scopo:
- l’EIR serve a individuare le esigenze e i requisiti informativi richiesti dal committente;
- il BEP serve ad indicare in che modo si intende rispondere all’esigenze espresse nell’EIR.
Dunque, nella realizzazione di una progettazione BIM, la produzione e lo scambio di informazioni definite dall’EIR, consente agli offerenti la redazione dei BEP (BIM Execution Plan).
Nel BEP (BIM Execution Plan) si mettono in luce le modalità e gli strumenti finalizzati a raggiungere gli scopi richiesti dall’EIR. In funzione della fase in cui ci si trova, vengono redatti due BEP: quello precontrattuale (preBEP) e quello post contrattuale (BEP).

Sviluppo commessa BIM flusso di lavoro
Il BEP pre-contratto viene redatto in fase di offerta (fase pre gara) da parte di ciascun partecipante.
Esso proprio per questo motivo delinea sommariamente il modo in cui si vuole rispondere alle richieste della committenza, pianificando i principali “step” della progettazione da realizzare (sotto forma di PIM – Project Information Model) e soffermandosi sul proprio livello di competenza, sulla propria capacità operativa, sulle risorse e le tecnologie in possesso.
A conclusione della gara, il soggetto vincitore, a seguito della firma del contratto con il soggetto proponente, dovrà presentare un ulteriore piano, il BEP post-contrattuale.
Se il preBEP costituiva in un certo senso un’offerta, il BEP post-contrattuale inquadra le effettive modalità di realizzazione, controllo, scambio e condivisione degli elaborati e dei modelli finali da produrre. Si arricchisce di elaborati come la matrice delle responsabilità, il MIDP, il TIDP, dettagliando la gestione delle procedure, dei processi da seguire, delle strategie di consegna e degli standard.
In conclusione, si può affermare che è proprio con il BEP che tutti gli attori del processo comprendono le finalità e gli usi del modello BIM, definendo una proposta efficiente, funzionale e rispondente agli standard.

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