IFC railway: la strategia delle aziende del settore ferroviario
Le più grandi aziende del settore ferroviario di tutto il mondo si sono riunite a Parigi per la prima volta dopo aver costituito il Railway BIM user group: ecco la strategia per l’IFC railway
Si è tenuto a Parigi lo scorso 5 giugno 2019 il primo workshop del “Railway BIM user group”, associazione internazionale che raccoglie le più grandi imprese operanti nel settore ferroviario, indipendente sia rispetto ad altre organizzazioni internazionali (come buildingSMART) sia rispetto ai singoli Governi/istituzioni nazionali.
L’obiettivo di tale gruppo di lavoro è quello di elaborare, per le imprese ferroviarie, una strategia comune che porti ad una sempre più efficace ed efficiente digitalizzazione del settore ferroviario, con particolare attenzione al BIM (building Information modelling) declinato nella sua versione non proprietaria, cioè non legata ad una specifica software house: l’IFC railway.
Il Railway BIM user group
Il gruppo è costituito da varie aziende operanti in tutto il mondo, dall’Italia alla Cina, che si occupano della gestione di gran parte del sistema ferroviario esistente.

Le principali aziende che costituiscono il Railway BIM user group
Tali aziende gestiscono:
- treni pendolari
- treni per lunghe distanze/ad alta velocità
- treni merci
Obiettivi
Le sfide principali che tali players intendono affrontare riguardano:
- il rispetto dei requisiti ambientali (protezione dal rumore, vibrazioni, ecc.)
- la topologia di rete, l’allineamento, gli indicatori
- l’ottimizzazione e l’efficientamento della parte relativa a segnalazione / alimentazione / telecomunicazioni
- una sempre maggiore integrazione delle reti ferroviarie e del materiale rotabile (vagoni, locomotive, ecc.)
- il mantenimento di elevati standard internazionali / nazionali
L’obiettivo dell’user group è quello di utilizzare il BIM per la realizzazione di modelli virtuali identici alle infrastrutture reali (digital twins) che contengano tutte le informazioni necessarie alla corretta gestione di tutto il ciclo di vita delle reti (progettazione, costruzione, gestione, dismissione).

Il digital twin nel settore ferroviario
Inoltre uno dei principali motivi che rende necessaria la collaborazione tra le varie aziende del settore è quello di permettere ed incentivare una migliore armonizzazione delle norme a livello internazionale.
Come detto risulta fondamentale la corretta gestione ed il controllo dei dati e delle informazioni lungo tutto il processo di vita degli asset.

Ciclo di vita asset ferroviari
Le parole chiave in tale processo sono quindi:
- standardizzazione: sviluppo di linee guida standard sia per le politiche sul BIM, sia per gli strumenti e per i processi di creazione dei modelli BIM
- digitalizzazione: creazione di competenze e capacità digitali specifiche. E’ inoltre fondamentale aumentare il livello di digitalizzazione dell’intera catena di approvvigionamento
- interoperabilità: tutti gli asset devono essere creati e costruiti utilizzando il BIM, per la creazione di modelli digitali completi che permettano una miglior e più facile collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, anche grazie all’Open BIM

I tre punti chiave del processo BIM
Benefici e potenzialità
I benefici derivanti da tali politiche riguardano sia l’ambiente, e la società in generale, sia le aziende e le istituzioni. I cittadini e le istituzioni infatti attraverso tali strumenti potranno ottenere infrastrutture sempre più efficiente e sostenibili.
Inoltre l’adozione del BIM produrrà vantaggi in termini di risparmi (tempi/costi) ed aumento della competitività delle aziende; vantaggi maggiormente evidenti mano a mano che i processi digitali si sostituiranno ai processi tradizionali.
L’applicazione inoltre dei principi dell’Open BIM e degli IFC nel settore delle infrastrutture ferroviarie, a differenza della progettazione architettonica degli edifici, presenta un ulteriore vantaggio: vengono evitati tutti i rischi legati all’obsolescenza dei software e degli hardware.
I dati necessari per la progettazione di tali grandi infrastrutture sono infatti talmente “preziosi” e “complessi” da non potere rischiarne la perdita a causa di eventuali incompatibilità tra i file che li contengono, nuove versioni di software/hardware, o formati file proprietari di altre software house.
Il “Railway BIM user group” sottolinea inoltre come, ad oggi, siano già disponibili tutti gli strumenti necessari per la corretta gestione dei processi digitali applicati alle infrastrutture digitali; serve solo ottimizzare e mettere a sistema tali processi/strumenti, così come schematizzato nella seguente infografica.
I requisiti dei software per il railway BIM
Il gruppo di aziende ha inoltre individuato dei requisiti per i software:
- gestire le esigenze specifiche delle ferrovie (opere lineari/non lineari, lunghe distanze, integrazione di tutte le discipline, catene di organizzazione specifiche, sistemi di coordinate e riferimenti lineari)
- gestire le risorse territoriali lineari, con coerenza tra la geografia e la geometria, in qualsiasi scala
- gestire i dati attraverso l’intero ciclo di vita degli asset, incluse radicali modifiche e permetterne la rapida gestione della configurazione
- modellazione automatizzata/progettazione generativa da set di dati nuovi ed esistenti, inclusa la possibilità di generare documentazione dall’output (ad esempio dal modello 3D)
- gestire più classificazioni, ad esempio relative a PBS / ABS per le attività di approvvigionamento
- simulare scenari come costruibilità, costo, accumulo di carbonio, flusso pedonale, modelli dinamici di movimento, 5D / 6D
- garantire la sicurezza dei dati in qualsiasi fase del processo
- snellire le attività di verifica e controllo durante tutto il ciclo di vita.

Requisiti software BIM
Tali requisiti possono essere così sintetizzati:
- integrazione ed interoperabilità
- sostenibilità degli investimenti
- integrità e sicurezza delle informazioni
- esperienza degli utilizzatori finali
- prestazioni aziendali

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