BIM e Inail: un viaggio nei cantieri del futuro
Anche l’Inail promuove il Building Information Modeling: un cambiamento dei parametri organizzativi e tecnici nel settore delle costruzioni e delle opere pubbliche
Durante il XXII convegno della Consulenza tecnica per l’edilizia (Cte) dell’Inail promosso in collaborazione con l’Ordine degli ingegneri e con quello degli architetti di Roma, sono stati affrontati i principali aspetti de Building Information Modeling (BIM).
Il seminario, che si è tenuto la scorsa settimana presso l’auditorium della sede centrale dell’Istituto, rientra fra le attività di formazione del personale centrale e territoriale della Consulenza, inserite nel piano triennale della formazione 2019-2021.
Il BIM e l’Inail
Secondo l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro:
C’è una rivoluzione in atto nel mondo dell’edilizia.
Una rivoluzione, anche culturale, destinata a trasformare il modo di ideare, costruire o ristrutturare nonché di monitorare l’intero ciclo di vita di edifici singoli e di parti interne, di complessi abitativi e luoghi di lavoro, di opere pubbliche come stazioni, metropolitane, aeroporti, ospedali cambiando radicalmente sistemi e mentalità di lavoro e favorendo connessione, integrazione e interoperabilità.
Questa rivoluzione si chiama BIM ovvero un metodo avanzato di pianificazione, realizzazione e controllo del patrimonio immobiliare, utile anche per i processi di facility management in una logica di sicurezza lavorativa.
I vantaggi del BIM secondo Inail
Il BIM è un insieme unitario e disponibile di dati. Esso si configura come un modo innovativo di pensare e progettare opere e manufatti. Rende disponibili e trasferibili in maniera continua, dal modello al disegno fino all’esecuzione, tutte le informazioni dettagliate e i dati di diversa natura, strutturali, economici e contestuali, attinenti al processo edilizio.
Ciò comporta una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale, all’efficienza e al risparmio energetico, favorendo la nascita di nuove competenze professionali come i BIM manager.

Le 7 dimensioni del BIM
Per il direttore generale, Giuseppe Lucibello, per il quale c’è un fil rouge che lega risorse, innovazione, big data:
l’Inail ha un grande patrimonio di dati, da quelli sugli infortuni alla sorveglianza sanitaria, e si interroga sul lavoro che cambia e sul modo di affrontare questa trasformazione.
Ogni patrimonio di dati è utile solo se diventa utilizzabile e condivisibile e la tecnologia BIM, ha detto il direttore generale, obbligatoria dal 2020 per lavori pari e superiori a 50 milioni di euro, non è il futuro ma è già il presente.
È necessario un forte investimento nelle competenze dei nativi digitali in grado di padroneggiare le nuove tecnologie, un messaggio chiaro per invertire la rotta dopo anni di mancanza di turnover del personale impegnato nelle strutture tecniche.
La trasformazione digitale della PA
Una panoramica generale della “rivoluzione BIM” nel settore edilizio statale è stata svolta da Cinzia Gatto, architetto del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche di Lombardia-Emilia Romagna, che ha delineato il percorso di cambiamento iniziato.
La parola chiave nella pubblica amministrazione è “trasformazione digitale”, che vuol dire cambiare l’organizzazione per ottimizzare tempi e metodi attraverso l’uso delle nuove tecnologie nella realizzazione di opere pubbliche più efficienti.
Per Ilka May, co-presidente dell’UE Bim Task Group a Bruxelles, il settore pubblico può guidare l’innovazione, seguendo le linee di indirizzo europee. Grazie al Bim si possono ridurre i rischi e valorizzare le risorse.
Un esempio è dato dal Digital Twin, il modello informatico complementare: quello della stazione di Hannover è stato realizzato in sole 3 ore con appena cento euro. Nell’ambito del settore pubblico, inoltre, sono state presentate le esperienze BIM messe in campo dall’Agenzia del Demanio, dalla Banca d’Italia e dalla Rai.
Il BIM e l’Inail nei prossimi anni
Da ultimo, infine, ad opera del coordinatore generale Cte, Michele Candido Meschino e del direttore centrale Patrimonio, Carlo Gasperini, sono stati tracciati gli impegni futuri dell’Inail nella gestione edilizia, con la disamina di criticità e prospettive delle attività di consulenza tecnica e professionale.

Cte Inail – Michele Candido Meschino
Per Meschino:
l’Istituto è nel pieno di un processo di trasformazione globale.
Sarà necessario disporre di una digitalizzazione completa del patrimonio esistente e di quello nuovo così come di una piattaforma unica di gestione con l’acquisizione di nuove risorse specialistiche. Fondamentale una formazione continua, con l’integrazione tra BIM e sicurezza dei cantieri e nei luoghi di lavoro.
Obiettivi condivisi anche da Gasperini, per il quale va accentuata la sinergia con le strutture territoriali dell’Istituto, superando carenze di programmazione e di gestione degli obiettivi e puntando su una selezione mirata di progetti realizzabili.
