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piscina sul tetto

Piscina sul tetto

Quando è possibile e come realizzare una piscina sul tetto: consigli utili, tipologie costruttive e tecniche per la ripartizione dei carichi

Avere una piscina è il sogno di tanti clienti. Non sempre però si ha a disposizione uno spazio di progetto adeguato.

Realizzare una piscina sul tetto dell’abitazione, può essere la soluzione per godere di un rilassante bagno all’aperto anche in città! Vediamo allora in quali casi è possibile progettare una piscina sul tetto senza arrecare danni alla struttura esistente, quali software per il calcolo strutturale utilizzare e quali sono i costi e gli accorgimenti da considerare.

Quando è possibile realizzare una piscina sul tetto

Prima di progettare una piscina su un tetto o un terrazzo e di considerare aspetti quali sistemi costruttivi, materiali e costi, è essenziale valutare la fattibilità dell’installazione e la capacità di sostenere il peso necessario.

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Piscina a sfioro

La fattibilità di una piscina sul tetto dipende principalmente dalle caratteristiche strutturali dell’edificio esistente. E’ sempre opportuno valutare la resistenza degli elementi strutturali utilizzando un software per il calcolo strutturale. In questo modo avremmo un’idea precisa del carico da aggiungere in copertura e di eventuali rinforzi necessari. A tal proposito, è cruciale conoscere il peso della nuova struttura, quello dell’acqua, l’età dell’edificio, il tipo di pavimentazione e la resistenza massima. Solo dopo avere eseguito i calcoli strutturali, considerato i carichi e le sollecitazioni trasmesse al solaio si può determinare la dimensione massima della piscina che può essere sostenuta, considerando le misure e, soprattutto, la profondità. Inoltre, prima di intraprendere tale progetto, è sempre consigliabile consultare i regolamenti locali e le norme nazionali per valutare i permessi, i vincoli e le normative vigenti.

Vediamo come valutare l’impatto di una piscina in termini di sollecitazioni sul solaio esistente.

Valutazioni sull’incremento delle sollecitazioni sul solaio

La progettazione di una piscina sul tetto inizia con una fase critica: il calcolo strutturale. Lo studio dettagliato della struttura dell’edificio che ospiterà la piscina è essenziale poiché l’installazione di una piscina comporta un significativo aumento del carico sulla struttura esistente. La scelta del luogo di installazione non è solo una questione di preferenza del cliente, ma richiede la considerazione di diversi fattori. Elementi come la resistenza del terreno, le fondazioni esistenti e l’orientamento dell’edificio giocano un ruolo cruciale.

Il primo passo è comprendere i carichi aggiuntivi che una piscina trasmette al terrazzo. Dal peso specifico dell’acqua, pari a 1000 kg/mc, è possibile valutare l’incidenza del carico al mq trasmesso dalla piscina, in modo da renderlo confrontabile con i carichi accidentali di progetto utilizzati per il calcolo dei solai.

Ogni 10 cm di altezza d’acqua, il carico sul solaio incrementa di 100 kg/mq. Pertanto, per un’altezza d’acqua pari a:

  • 20 cm il carico sarà di 200 kg/mq;
  • 50 cm il carico sarà di 500 kg/mq;
  • 100 cm il carico sarà di 1000 kg/mq.

Una volta noto il carico a metro quadro trasmesso dalla piscina è possibile fare una prima valutazione, confrontandolo con i carichi accidentali di progetto dei solai. Se l’altezza dell’acqua supera i 20 cm, il carico accidentale di progetto (solitamente stimato sui 200 kg/mq), potrebbe essere superato. Tuttavia, è importante notare che il carico accidentale di progetto è generalmente ipotizzato per essere distribuito su tutta la superficie del solaio, mentre il carico della piscina è localizzato su un’area specifica del tetto.

Alcuni progettisti, per aumentare la sicurezza, potrebbero considerare un carico accidentale di 400 kg/m² per i terrazzi, in quanto luoghi potenzialmente affollati. Questa prassi, tuttavia, non è una regola universale. In mancanza di documentazione specifica, per precauzione, si può ipotizzare che il solaio del terrazzo sia stato progettato per sostenere un carico accidentale di 200 kg/m².

Oltre al peso dell’acqua, è importante considerare il peso della struttura stessa della piscina. Mentre per le piscine gonfiabili questo peso può essere trascurato, per le piscine con struttura fissa, come quelle con sistemi idromassaggio, il peso strutturale può aggirarsi intorno ai 100 kg/m², da sommare al peso dell’acqua.

L’incremento delle sollecitazioni nel solaio dipende anche dalla superficie della piscina e dalla sua posizione rispetto alle travi e ai pilastri della struttura. Il carico lineare trasmesso dalla piscina al solaio dipende anche dalla forma in pianta della piscina. Nel caso di piscina rettangolare, il carico per unità di lunghezza agente sulla fascia di solaio oggetto di calcolo sarà costante. Nel caso di piscina circolare il carico lineare sarà variabile.

Piscina sul tetto

Piscina sul tetto

Inoltre, il posizionamento della piscina sul terrazzo influisce sull’incremento delle sollecitazioni. Posizionare la piscina in diversi punti del terrazzo comporta differenti livelli di sollecitazione sul solaio. Ad esempio, la posizione della piscina:

  • in mezzeria comporta un incremento del momento flettente nella mezzeria della campata pari a +34.2 %;
  • adiacente alla trave perimetrale comporta un incremento del momento flettente nella campata pari a +45.0 %;
  • a cavallo di una trave o di una muratura portante si ha la massimizzazione del momento negativo all’appoggio. Nel caso in esame l’incremento di momento flettente negativo è pari all’11.1 %;
  • centrata su un pilastro o sull’incrocio delle murature portanti, l’effetto in termini di incremento di sollecitazioni nel solaio è lo stesso del caso precedente. In questo caso però l’incremento di sollecitazione nella trave sarà ridotto al minimo, in quanto il peso della piscina sarà assorbito dal pilastro o dall’incrocio delle murature ortogonali.

Una volta determinato l’incremento di sollecitazioni nel solaio dovuto alla presenza della piscina, è compito dello strutturista verificare la resistenza e la deformabilità del solaio esistente. Questo richiede informazioni riguardanti le caratteristiche del materiale del solaio, come il calcestruzzo e l’acciaio, le dimensioni della sezione e le caratteristiche dell’armatura.

Tali informazioni potranno essere desunte da indagini e prove sul solaio esistente o dall’analisi degli elaborati del progetto originario, qualora disponibili. A seconda delle informazioni a disposizione verrà stabilito il livello di conoscenza della struttura esistente.

Nel caso in cui le verifiche di resistenza non siano soddisfatte, bisognerà progettare appositi interventi di rinforzo sul solaio, ad esempio mediante placcaggio con lamine o FRP, per adeguare il solaio ai livelli di sicurezza richiesti dalla Normativa Tecnica.

Piscina sul tetto

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La ripartizione dei carichi

La ripartizione dei pesi per la costruzione di una piscina sul tetto è indispensabile per distribuire il nuovo carico in modo uniforme sugli elementi strutturali esistenti. L’intervento più utilizzato prevede l’uso di graticci realizzati con travi in acciaio zincato a caldo, di varie misure e spessori (variabili in base al carico da sostenere), insieme a pannelli speciali in alluminio.

In fase di progettazione, occorre effettuare calcoli specifici per distribuire il peso della piscina, considerando sia il peso complessivo della struttura che la sua collocazione sul terrazzo o sull’attico. Questa fase è essenziale per garantire la stabilità dell’edificio. L’obiettivo è minimizzare il peso della piscina e distribuirlo in modo strategico.

Solitamente, le travi vengono posizionate in piano e fissate lateralmente su pali o travi senza danneggiare il pavimento, permettendo la compensazione e la flessione delle putrelle in base al peso che devono sostenere. Le travi di solito hanno uno spessore medio di 10-20 cm.

Un aspetto importante è l’impiego di pannelli in alluminio composti da una struttura interna a nido d’ape, estremamente rigida e leggera allo stesso tempo. Questi pannelli sono in grado di sostenere carichi elevati con uno spessore minimo, consentendo di mantenere la massima altezza della piscina senza superare il parapetto esistente. Questi pannelli presentano varie caratteristiche tecniche, come leggerezza, rigidezza, resistenza agli agenti atmosferici e la capacità di sopportare carichi statici.

Inoltre, nel processo di costruzione della piscina, è importante un approccio mirato all’ottimizzazione del peso. Un esempio è l’adattamento delle piscine standard per ridurre il peso complessivo, considerando la stondatura degli angoli, l’uso di materiali leggeri come l’EPS sinterizzato per scale, panche e zone relax, l’impiego di sistemi di filtrazione alternativi, e il rivestimento in liner armato al posto di quello in mosaico. Queste scelte riducono significativamente il peso della piscina, consentendo di risparmiare carico strutturale senza compromettere la qualità. Per eseguire i calcoli, valutare i carichi e la resistenza degli elementi strutturali ed avere la certezza di rispettare la normativa tecnica vigente in materia è sempre consigliabile l’uso di un software per il calcolo strutturale. Progettare in sicurezza è sempre la scelta migliore e ci mette al riparo da eventuali problemi, rischi e responsabilità.

Per approfondire, leggi anche “Piscina terrazzo crollo: ecco come evitarlo“.

Tipologie di piscina sul tetto

Valutata la fattibilità dell’intervento, possiamo passare alla scelta della tipologia di piscina da scegliere.

La scelta dipende da diverse variabili relative alla struttura, finiture esterne e accessori. Si spazia da quelle rivestite in legno di pino impregnato a quelle dotate di bordo sagomato e zigrinato oppure a sfioro, ecc. Ci sono poi, piscine con bordo antiscivolo e scaletta oltre a piscine in plastica o in fibra di vetro di facile montaggio e manutenzione. Per chi ha la passione per il nuoto, esistono piscine controcorrente, dotate di un motore che genera le onde, regolabile in intensità in base alle proprie necessità e al tipo di allenamento da seguire. Inoltre, si possono scegliere dispositivi per il controllo della temperatura, idromassaggio stile spa e tanto altro.

Piscina sul tetto

Piscina sul tetto

A determinare il tipo di piscina sono le dimensioni dello spazio a disposizione, il budget nonché le condizioni climatiche della zona di progetto. La qualità dei materiali determina anche la durata di vita della piscina.

Quelle in vetroresina, ad esempio, possono essere installate in breve tempo e a costi contenuti. Tuttavia essendo una struttura prefabbricata in monoblocco o a due blocchi offre meno libertà progettuale. Inoltre, lo strato superficiale tende a degradare più velocemente rispetto ad altri materiali.

Le strutture in acciaio sono semplici da installare e si distinguono per la loro leggerezza ed elasticità. Offrono maggiore libertà per quanto riguarda forma e grandezza ma non nella scelta del rivestimento: in questo caso l’unica opzione è il liner in pvc.

In generale, tra i materiali più utilizzati per la costruzione di piscine panoramiche troviamo il poliestere, l’acciaio inossidabile e il calcestruzzo proiettato. Ciascuna opzione ha le sue caratteristiche: il poliestere rinforzato con fibra di vetro è rapido da installare ma richiede più manutenzione, l’acciaio inossidabile offre una maggiore resistenza e libertà di design senza eccessiva manutenzione, mentre il calcestruzzo proiettato permette una costruzione aderente e resistente su qualsiasi superficie e forma.

Sui tetti è importante considerare una struttura con doppio vetro, un contenitore superiore per l’acqua e uno strato inferiore per prevenire perdite. I rivestimenti possono essere realizzati con gres porcellanato, gresite o liner, assicurando una tenuta affidabile.

Sistemi innovativi: la piscina a scomparsa

Se si desidera una piscina ma allo stesso tempo si ha la necessità di non perdere lo spazio da utilizzare a terrazzo, si può optare per una soluzione innovativa e pratica: la pedana retrattile.

È un sistema automatico che utilizza un ingranaggio che gli permette di coprire  e scoprire la piscina automaticamente (tramite comando) o, nelle versioni più economiche, manualmente. Quando la pedana copre la piscina è possibile utilizzare lo spazio in maniera libera e sfruttarlo al meglio. Anche se chiuso, il vano piscina è dotato di un sistema che consente comunque la circolazione dell’aria, evitando così l’umidità e il deterioramento dei materiali. Ecco i vantaggi:

  • utilizzo dello spazio – quando la piscina è coperta, l’area può essere adibita ad altre funzioni e arredata, per esempio, con tavoli e sedie;
  • sicurezza – bambini e animali domestici non rischiano di cadere in acqua senza sorveglianza;
  • previene lo sporco – quando la piscina è coperta l’acqua non viene sporcata da foglie e polvere;
  • estetica – a differenza delle tradizionali coperture per piscina, la pedana retrattile non disturba l’armonia del terrazzo. Infatti, è possibile sceglierla in diverse tonalità di legno o persino erba artificiale.

Per altre idee progettuali, leggi anche “Come progettare una piscina, la guida completa“.

Piscina su tetto: i costi

In termini di prezzi, il costo per una piscina su tetto può variare considerevolmente, partendo da circa €10.000-15.000 per una dimensione base di 3×3 m con una profondità di 80 cm. Le differenze di prezzo rispetto a una piscina tradizionale sono principalmente legate ai rinforzi strutturali necessari e alle condizioni specifiche del luogo di installazione, oltre ai materiali e agli optional come dispositivi di purificazione o illuminazione.

Oltre ai costi per l’istallazione è necessario valutare le spese di manutenzione. Quelle fisse includono:

  • acqua – la piscina va svuotata e nuovamente riempita circa una volta all’anno. Va anche tenuto in conto che il livello dell’acqua si abbassa di circa mezzo centimetro al giorno a causa dell’evaporazione. Quindi, è necessario un rabbocco periodico. L’acqua va utilizzata anche per il lavaggio dei filtri da limo, insetti, capelli e detriti. Considerando una tariffa media di 2 euro a metro cubo, per una piscina dalle piccole dimensioni, il costo si aggira attorno a 50/70 euro a stagione;
  • consumo energetico – una piscina su terrazzo ha anche dei costi che incidono sulla bolletta dell’elettricità. La voce principale è rappresentata dalla pompa di circolazione, meno incidente saranno le spese eventuali relative all’illuminazione notturna. Il costo è di circa 50/70 euro a stagione (giugno/settembre). I costi aumentano nel caso in cui la piscina sia dotata di riscaldamento, idromassaggio o nuoto controcorrente;
  • prodotti per la sterilizzazione dell’acqua – un’operazione indispensabile per mantenere la piscina salubre ed evitare il proliferare di batteri ed alghe è l’utilizzo di prodotti appositi. Nella maggior parte dei casi, la sterilizzazione avviene tramite l’utilizzo di cloro anche se negli ultimi anni si sono affermati altri tipi di prodotto come il sale ed il magnesio. Per tale voce si spendono in genere 40/50 euro a stagione;
  • svuotamento e pulitura, test su impianti e centralina – se per tali operazioni ci si rivolge ad una ditta specializzata, si spende all’incirca 200/250 euro all’anno.

È sempre opportuno che il cliente abbia un’idea chiara dei costi di gestione e manutenzione di una piscina prima di dare il via al processo progettuale. Ad ogni modo è anche necessario sapere che dopo la realizzazione di una piscina sul tetto, un immobile può subire un incremento del suo valore di mercato tra il 20 e il 30%.

 

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