Come progettare un bagno, la guida completa
Progettare un bagno, ecco una guida completa con schemi di bagni, riferimenti normativi, misure consigliate, oggetti e modelli 3D da scaricare
Devi progettare un bagno? Cerchi schemi, consigli progettuali, esempi da seguire?
In questo focus ti mostro come progettare un bagno e ti fornico tanti esempi e consigli che ti possono essere utili sia in caso di progetto ex-novo che di ristrutturazione.
Inoltre, ti propongo alcuni modelli 3D da scaricare gratis che puoi usare come spunto per i tuoi progetti. Per aprire e modificare i modelli 3D, o per creare nuovi progetti, puoi utilizzare lo stesso software BIM per la progettazione architettonica che ho utilizzato io.

Progetto di un bagno | Render realizzato con Edificius
Quello che ti ho appena proposto è il render del bagno che ho progettato con Edificius; scarica la trial e prova anche tu la semplicità di modellare i tuoi progetti e realizzare immagini fotorealistiche come questa.
Indice
Schemi di bagni
In questo articolo ti parlo della progettazione del bagno nelle civili abitazioni; ti consiglio di leggere anche il nostro approfondimento sulla progettazione di bagni per diversamente abili.
Nelle abitazioni normalmente troviamo:
- servizi igienici principali
- servizi igienici secondari.
I servizi igienici principali sono solitamente quelli fruibili anche dagli ospiti: hanno generalmente dimensioni maggiori e sono caratterizzati da una migliore cura dei dettagli e dello stile.

Come progettare un bagno | Render realizzato con Edificius
Devono essere dimensionati e distribuiti in modo da ospitare, in modo fruibile, la seguente dotazione minima di apparecchi:
- water
- bidet
- lavandino
- vasca o doccia.
Inoltre, qualora non sia ospitata in un locale appositamente dedicato, è opportuno prevedere anche l’istallazione di una lavatrice che può essere collocata in antibagni o integrata in armadi o mobili su misura.

Come progettare un bagno | Render realizzato con Edificius

Render di un bagno realizzato con Edificius
Anche i render che hai appena visto sono stati realizzati con Edificius; questi rappresentano alcuni esempi di servizi igienici principali.
I servizi igienici secondari (o bagni di servizio) sono quelli utilizzati dai componenti della famiglia e non hanno alcun ruolo di rappresentanza. Possono essere dimensionati anche per contenere solo alcuni degli apparecchi igienici sopra elencati.
Ti propongo ora alcuni schemi grafici di bagni differenziati in base alla disposizioni degli apparecchi sanitari ed alla geometria dell’ambiente. La disposizione delle apparecchiature sanitarie è sempre studiata per consentire una buona fruibilità dello spazio e dello svolgimento di tutte le operazioni ricorrenti.
A seconda dello spazio a disposizione, è possibile disporre i sanitari:
- in linea
- ad angolo
- su lati opposti.
Bagni in linea
Nei bagni in linea gli apparecchi igienici sono posti sul lato lungo dell’ambiente.
In genere questa distribuzione è consigliabile quando si ha a disposizione uno spazio stretto e lungo.

Schema di bagno con apparecchi in linea
Bagni ad angolo
Nei bagni ad angolo gli apparecchi igienici sono posti lungo due lati contigui dell’ambiente. Questo schema, così come quello ‘in opposizione’, è consigliabile quando si ha a disposizione una pianta piuttosto quadrata.

Schema di bagno con apparecchi ad angolo
Bagni in opposizione
Nei bagni in opposizione, gli apparecchi igienici sono posti lungo due pareti opposte tra di loro.

Schema di bagno con apparecchi opposti con finestra

Schema di bagno con apparecchi opposti senza finestra
Riferimenti normativi
Un bagno per civile abitazione deve rispettare le disposizioni previste dalla normativa vigente. Solo in questo modo è possibile assicurare spazi abitativi sicuri e confortevoli.
Gli aspetti da considerare per il bagno sono molteplici e variegati. Si tratta, infatti, di un locale di servizio ma anche di relax, spesso di dimensioni contenute, che vede la presenza contemporanea di acqua ed elettricità.
Quando si costruisce una nuova abitazione, e quando se ne ristruttura una esistente (anche se si interviene su un solo locale, come il bagno), è obbligatorio attenersi alle norme igienico-sanitarie, a quelle edilizie e a quelle di sicurezza che regolano le caratteristiche degli alloggi abitativi e delle singole stanze, compreso il bagno.
Le norme principali sono:
- il dm 5 luglio 1975, che disciplina la materia a livello nazionale
- il Regolamento edilizio di cui ciascun Comune è dotato.
Esistono misure standard nel progettare un bagno?
La legge nazionale (dm 5 luglio 1975) non indica una superficie minima o massima per il bagno, ma si limita a elencare i pezzi indispensabili: vaso, bidet, vasca da bagno o doccia, lavabo. Per sapere quanto deve misurare un bagno è necessario consultare il Regolamento edilizio del proprio Comune.

Disegno tecnico della pianta di un bagno
Finestre
Nel bagno è obbligatorio avere una finestra?
La normativa nazionale richiede che in tutti i locali di un’abitazione ci sia illuminazione naturale diretta, tranne che in alcuni tra cui i bagni. E’ specificato, però, che nel bagno deve esserci un’apertura verso l’esterno per garantire il ricambio dell’aria oppure un impianto di aspirazione meccanica.
E’ la normativa locale che può dare indicazioni più restrittive, specificando nel dettaglio tutti i requisiti in tema di aeroilluminazione naturale.
Altezza soffitto
In base al dm 5 luglio 1975, l’altezza minima interna dei bagni può essere ridotta a 2,40 m (invece dei 2,70 m richiesti come limite minimo per tutte le altre stanze), come evidente nella sezione renderizzata con Edificius, riportata di seguito.

Sezione renderizzata| Altezza minima
Questo significa che se l’abitazione ha soffitti molto alti, in bagno è possibile inserire ribassamenti e controsoffitti per ricavare vani tecnici o ripostigli sospesi in quota.
Rivestimenti
Altro argomento importante: dove è necessario mettere i rivestimenti e che altezza essi devono raggiungere?
E’ opportuno anzitutto precisare che sarebbe più corretto parlare di superfici lavabili e disinfettabili: attualmente, infatti, molto diffuse sono le resine, o materiali simili, che non sono veri e propri rivestimenti nel senso tradizionale del termine.
In ogni caso non esiste alcun obbligo di portare le superfici lavabili fino a due metri (o più) di altezza; poiché il loro scopo è quello di riparare i muri dall’acqua, infatti, sono necessari unicamente nelle zone soggette a schizzi, quindi doccia e parete dietro i lavandini.
In particolare:
- per la doccia è opportuno rivestire le pareti almeno fino a 2 m di altezza (a meno di cabina doccia)
- per la zona rubinetto invece possono bastare 1,20 – 1,40 m

Pianta renderizzata del progetto di un bagno
Illuminazione ed impianto elettrico nel progettare un bagno
Di fondamentale importanza nel bagno è la progettazione della luce, naturale e artificiale.
Anzitutto va progettata la luce naturale: finestra o portafinestra, anche se obbligatorie solo in uno dei bagni dell’abitazione, sono uno degli elementi principali per creare un ambiente salubre e di qualità.
Per quanto riguarda l’illuminazione artificiale, occorre tenere in considerazione le due tipologie di illuminazione che serviranno: quella diffusa (generale) e quella puntuale (zona lavabo-specchio).
Bisogna fare in modo che l’illuminazione generale sia soft e che crei un senso di relax. Bisogna invece assicurarsi che quella puntuale, sulle zone di attività (lavabo, specchio, piano di appoggio..) sia ben organizzata in modo da non creare zone d’ombra fastidiose.
È la norma Cei 64-8 V4 ”Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua” che stabilisce le prestazioni minime riguardo all’impianto elettrico domestico e prescrive l’installazione di un numero minimo di punti presa per l’energia separati e di punti luce in funzione del tipo del locale, della dimensione e del livello prestazionale dell’impianto.
Lo standard minimo per il bagno richiede almeno 2 punti presa: solitamente una in corrispondenza dello specchio e una per la lavatrice, considerando di installare anche una presa schuko per tale apparecchio. E, inoltre, almeno due punti luce.
La norma Cei 64/8 prescrive che il comando dei punti luce di ogni locale (compreso il bagno) deve essere posto nei pressi dell’ingresso, non importa se interno o esterno; ovviamente vi possono essere anche punti di comando posizionati in altri posti, purché aggiuntivi a quello menzionato.

Sezione esemplificativa con ingresso/uscita impianto idrico
Sicurezza: acqua e luce insieme
I locali contenenti bagni o docce devono essere classificati, con riferimento alla sicurezza contro i contatti elettrici (diretti e indiretti), come luoghi a rischio aumentato: ecco perché in essi è opportuno prevedere l’adozione di precauzioni particolari, con lo scopo di evitare condizioni pericolose per le persone.
Nel progettare un bagno la progettazione e l’installazione dell’impianto elettrico devono essere eseguite con maggiori prescrizioni tecniche rispetto agli altri ambienti. Esse devono rispondere, oltre che alle prescrizioni generali di sicurezza della norma Cei 64-8, anche a particolari requisiti di sicurezza che riducono il rischio relativo ai contatti diretti o indiretti tipico dell’ambiente bagno.
In sostanza quanto più ci si avvicina alla vasca da bagno o alla doccia tanto più le condizioni di pericolo sono gravi.
In funzione della pericolosità, nei locali bagno e doccia la norma Cei 64-8 (alla sez. 701) individua quattro zone, caratterizzate da un pericolo decrescente man mano che ci si allontana dal bordo della vasca da bagno e/o della doccia. L’immagine seguente mostra schematicamente le quattro zone, indicate con colori diversi.

Schema di bagno – zone impianto elettrico
Ecco una tabella riassuntiva con le caratteristiche delle varie zone.
zona | dove | caratteristiche |
zona 0 | individuata dal volume interno alla vasca da bagno o al piatto doccia | Per le docce senza piatto, l’altezza della zona 0 è di 10 cm e la sua superficie ha la stessa estensione orizzontale della zona 1. Data la presenza di acqua in condizioni normale di utilizzo, questa zona deve essere considerata ovviamente la più pericolosa |
zona 1 | individuata dal volume sovrastante la vasca da bagno o il piatto doccia fino a un’altezza di 2,25 m | Nel caso in cui il fondo della vasca o della doccia sia a più di 15 cm sopra il pavimento, la quota di 225 cm verrà misurata a partire dal fondo e non dal pavimento. Per le docce senza piatto la zona 1 si estende in verticale per 120 cm dal punto centrale del soffione posto a parete o a soffitto. La zona 1 non include la zona 0, e lo spazio sotto la vasca da bagno o la doccia è considerato zona 1. Nella zona 1, si possono installare solo apparecchi utilizzatori fissi e connessi in modo permanente |
zona 2 | comprende il volume immediatamente circostante la vasca da bagno o il piatto doccia, estesa fino a 0,60 m. in orizzontale e fino a 2,25 m. in verticale, con la distanza verticale misurata dal pavimento | Per le docce senza piatto non esiste una zona 2, ma una zona 1 aumentata a 120 cm come indicato al punto precedente. Nella zona 2 (che corrisponde al volume circostante alla zona 1 che si sviluppa in verticale, parallelamente e ad una distanza in orizzontale dalla zona 1 di 0,6 m, fino ad un’altezza di 2,25 m dal piano del pavimento) si possono installare solo: |
zona 3 | si ottiene dal volume esterno alla zona 2, o della zona 1 in caso di mancanza del piatto doccia, fino alla distanza orizzontale di 2,40 m | Qui si possono disporre le prese necessarie per il normale utilizzo di elettrodomestici come la lavatrice o il boiler elettrico. |
Le quattro zone non si estendono all’esterno del locale attraverso le aperture: questo vuol dire che l’interruttore posto fuori dalla porta del bagno è ammissibile, anche se dista a meno di 60 cm dal bordo della vasca e/o del piatto doccia.
Riassumendo:
- Il dm 5 luglio 1975 definisce i minimi di legge da tenere in considerazione. In aggiunta a questo è sempre necessario consultare eventuali normative comunali.
- Per il dimensionamento e la giusta progettazione dell’impianto elettrico fare riferimento alla CEI 64/8.
- Per la disposizione dei portafrutti consultare la CEI 64/50.
- Per quanto riguarda le dimensioni dello scarico, far riferimento alla norma UNI EN 12056-2:01.
- Consultare la norma UNI 91822:2014 per l’impianto di alimentazione e distribuzione dell’acqua.
- Per conoscere le dimensioni e la posizione degli impianti igienici, è opportuno sempre consultare la scheda tecnica del produttore. Questo sarà utile anche per capire la dimensione e il posizionamento preciso degli impianti di alimentazione e scarico dell’acqua.
- Posizionare gli oggetti di arredo coerentemente alla loro funzione.
Come progettare un bagno: download
Scarica il modello 3D BIM (file .edf) del progetto
Scarica Edificius, il software per la progettazione architettonica
Video
Ecco il video in cui ti mostro come progettare un bagno con l’ausilio di un software di progettazione architettonica.

Per i bagni negli edifici scolastici???
Aniello, grazie per l’attenzione con cui ci segui e per il suggerimento.
Abbiamo già avuto modo di trattare la progettazione del bagno e la progettazione del bagno per persone diversamente abili: il tema che ci proponi è certamente interessante e di utilità.
Ne valuteremo senz’altro l’inserimento nel piano editoriale. Continua a seguirci e buon lavoro