Progettare un negozio di abbigliamento
Spazio espositivo, luce, design, materiali: questi sono gli elementi per progettare un negozio di abbigliamento
Progettare un negozio di abbigliamento non significa solo determinare un sistema espositivo conforme ai beni in vendita, quanto piuttosto sviluppare un percorso narrativo in grado di coinvolgere ed emozionare il cliente, di realizzare spazi in grado di dar forma a idee e modi di vivere, per poi tradurli in retail pronti a stringere legami indissolubili con il target di riferimento.
Il focus affronta i criteri per progettare un negozio di abbigliamento mediante l’articolazione di spazi per l’esposizione e la vendita, l’uso calibrato della luce, il controllo dei materiali per le rifiniture e gli arredi, l’alto contenuto di design contemporaneo, rendendo disponibili per il download gratuito grafici e modello BIM.

Progetto | Spazio espositivo e di vendita
Il commercio: principi generali
I metodi di vendita cambiano rapidamente per venire incontro alle sempre nuove esigenze e condizioni sociali, territoriali, demografiche.
Le attrezzature commerciali si caratterizzano e si distinguono tra di loro per una serie di aspetti:
- tipo di attività commerciali;
- livello di specializzazione merceologica;
- tecniche di vendita;
- tipo di rapporto con le strutture del commercio all’ingrosso.
La qualità, la dimensione e la distribuzione sul territorio dei vari modi di vendere dipendono in gran parte da fattori socio-culturali e organizzativi a livello territoriale: abitudini sociali negli acquisti, organizzazione del lavoro e del tempo libero, aspettative e preferenze dei consumatori, reazioni alle sollecitazioni di tipo consumistico, rapporto tra l’uso di mezzi di trasporto privati e pubblici.
Inoltre bisogna tener presente il portato della contemporaneità e le nuove abitudini dei consumatori all’evoluzione nel mondo del retail, trasferendo sempre più lo spazio fisico del negozio nel web, sovrapponendo, quindi, il mondo reale a quello virtuale che ne moltiplica le possibilità di vendita.

Progetto | concept design: pianta – schema interno – prospetto – sezione
Il commercio si classifica genericamente in commercio all’ingrosso e in commercio al dettaglio:
- il primo riguarda il rapporto tra l’industria e i distributori dei prodotti alle strutture di vendita sparse sul territorio;
- il secondo, invece, rende accessibili tali prodotti alla popolazione del territorio dislocata nelle zone di concentrazione urbana ed extraurbana.
Le basi sulla disciplina del commercio le ha poste la L. 426/71 con successive modifiche e integrazioni, che stabiliva i principi generali, articolava i piani comunali in materia di commercio, indirizzava gli strumenti urbanistici in riferimento agli insediamenti commerciali e stabiliva le procedure per le autorizzazioni amministrative. Attualmente sono in vigore:
- d.lgs. n.144/98, Riforma della disciplina relativa al settore del commercio;
- d.lgs. n.59/10, Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno;
- d.lgs. n.147/12, Disposizioni integrative e correttive del d.lgs. n.59/10;
- dpr n.303/56, Norme generali per l’igiene del lavoro;
- d.lgs. 81/08 Allegato IV, Titolo II “Luoghi di lavoro”.
Dovendo trattare la progettazione di uno minimo spazio commerciale per la vendita di abbigliamento, analizziamo i caratteri del commercio al dettaglio.
Esso è ampio e vario per la natura della merce trattata, per la dimensione e la complessità delle attrezzature commerciali e per i metodi di vendita.
Il modo più tradizionale di vendere è quello del servizio personale: il compratore-utente è servito da una o più persone che esaudiscono le sue richieste di prodotti. Questo metodo di vendita è tuttora valido per oggetti di alto valore o per prodotti che richiedono una consulenza tecnica quali gioielli, strumenti ottici, prodotti di farmacia, boutique specialistiche, generi alimentari particolari come la gastronomia ecc.
Con questa modalità non è necessario esporre sempre tutta la merce in quanto l’utente è seguito e consigliato, almeno in parte, dal personale.
La piccola distribuzione è caratterizzata da unità commerciali elementari nelle quali le operazioni di vendita sono espletate con tecniche tradizionali e con rapporto diretto tra l’utente e l’esercente.
La più rappresentativa di queste unità di vendita è il negozio, diffuso sia nelle aree centrali urbane, trattando principalmente generi specialistici, sia in periferia, trattando allora anche prodotti di largo consumo.

Progetto | Sezione trasversale
Progettare un negozio di abbigliamento: design e funzionalità
Design e funzionalità sono gli elementi determinanti nella progettazione di negozio di abbigliamento e nella sua realizzazione.
Il design è lo strumento mediante il quale si dà forma al percorso narrativo che trasferisce il messaggio del marchio, la sua filosofia, mentre la funzionalità articola e definisce l’uso dello spazio da parte degli utenti.
Non meno importante è la comprensione del target di riferimento per una determinata tipologia di prodotto, indispensabile per la definizione di quelle che saranno le peculiarità del punto vendita. Ad esempio, un negozio rivolto a giovani appassionati di moda ed urban style, sarà progettato come uno spazio multimediale, in cui risaltano immagini dal forte potere evocativo e comunicativo, mentre una boutique femminile di abiti di lusso avrà uno stile più sofisticato ed elegante.
Oltre allo spazio espositivo è importante prevedere una sequenza commerciale razionale capace di guidare il cliente nella sua esperienza d’acquisto.
Nel concetto di retail moderno non possono essere trascurati gli spazi di servizio e quelli per l’accoglienza. Si devono attrezzare ambienti dal design contemporaneo, in linea con i trend di mercato, il gusto e lo stile degli utenti finali; spazi quali luoghi coinvolgenti in grado, attraverso l’uso attento di arredi e finiture, di attrarre il cliente.

Progetto | Prospettiva dallo spazio d’ingresso
Dal negozio al concept store
Proprio dalla crisi del centro commerciale, spazio fisso e vincolante spesso dispersivo, e del tradizionale negozio di media grandezza, piccolo per offrire un assortimento completo o grande per essere bottega caratteristica, nasce l’idea del concept store: uno spazio esperienziale, nel quale si praticano degli scambi sociali, tra cui quello commerciale.
Il moderno concept store si allestisce al chiuso, in un ambiente studiato attentamente per creare un’atmosfera precisa che lega empaticamente il cliente al venditore e a tutti gli altri clienti che lo frequentano, spingendolo a tornare.
È un negozio dove il cliente vive l’esplorazione e la scoperta di un’idea che l’azienda vuole trasmettere, grazie anche alle ambientazioni, alle luci, alle musiche.
Non semplice esposizione di prodotti: c’è uno stile preciso, un gusto, che riflette l’identità dell’azienda nei dettagli, chiaramente riconoscibili dal cliente, che in tal modo acquista sicurezza e fiducia verso il marchio.
L’architettura del negozio è uno dei tratti distintivi: parlando di abbigliamento, se si propone un trend “street”, il motivo delle pareti sarà a mattone, con graffiti o murales. Oppure lo store esprimerà il concept “ecological friendly“, “luxury“.
L’importante è che tutti i prodotti siano unificati attorno a questa stessa filosofia.

Progetto | Pianta layout distributivo/funzionale
Il posizionamento di arredi espositivi, scaffali e complementi, derivato dallo studio strategico e di marketing, accompagna gli acquirenti in una esperienza emozionale, in cui l’acquisto si delinea come la dimostrazione di voler appartenere a quel microcosmo concettuale. La selezione degli arredi avviene pensando non solo alla loro capacità contenitiva ma anche alla loro propensione a esporre il prodotto nel migliore dei modi, per renderlo più accattivante e piacevole.
La corretta illuminazione nel mondo del retail è indispensabile per creare atmosfere coinvolgenti ed evidenziare al meglio i prodotti.
In un negozio l’equilibrio della luce è indispensabile per focalizzare l’attenzione sugli articoli in vendita senza far perdere al cliente la dimensione dello spazio. È importante bilanciare le luci d’accento e quelle d’ambiente in maniera minuziosa, trasformando lo spazio in un ambiente piacevole e molto comunicativo attraverso la luce.
Un aspetto che fa la differenza nel progetto illuminotecnico è la temperatura della luce: le luci calde (3000K) sono indicate per ambienti più rassicuranti e familiari, ed evocano un maggiore comfort, la luce fredda (4000K) riuscirà a valorizzare ogni articolo in maniera puntuale.
L’allestimento della vetrina deve tener conto anche della superficie interna: nei negozi di ampie superfici si opta per vetrine chiuse, che impediscono la vista all’interno e danno un assaggio emozionale di ciò che sarà possibile acquistare. In negozi di piccole e medie dimensioni, invece, sarà più opportuno adoperare vetrine aperte o semi chiuse, che creano una continuità tra interno del negozio e vetrina.

Progetto | Vista sera delle vetrine e dell’ingresso
Caratteristiche degli ambienti di vendita
Dimensioni
Per il dimensionamento degli ambienti di vendita si applicano le norme eventualmente vigenti per la specifica attività o categoria merceologica e quelle espressamente emanate dai piani del commercio comunali.
In assenza di specifiche normative di settore, l’altezza degli ambienti di vendita deve essere non inferiore:
- 3,00 m per i locali di nuova costruzione adibiti a locali commerciali di grande distribuzione;
- 2,70 m per le altre attività commerciali e, in genere, per i locali adibiti alla commercializzazione di prodotti e servizi, anche quando facenti parte di edifici destinati a diversa prevalente attività.
Spazi di vendita
Come accennato, il commercio è caratterizzato dal rapporto cliente/merci. Tale rapporto varia al variare del metodo di vendita, della natura dei prodotti, dell’ampiezza e complessità della struttura commerciale.
Questi elementi incidono sul sistema dei percorsi interni, sugli spazi espositivi e quelli necessari al cliente per effettuare le proprie scelte dei prodotti.
In un sistema di vendita completamente assistita va previsto uno spazio adibito alla sosta davanti al banco di vendita, in funzione della modalità di attesa: per la posizione seduta ci vuole una fascia larga 65-80 cm; i clienti in piedi richiedono, invece, uno spazio largo 45-50 cm.
La zona libera, destinata al percorso, deve essere larga almeno 1,80-2,00 m.

Schema sistema di vendita assistita
Nel sistema di vendita self service le merci possono essere esposte su scaffalature a parete (1) o in posizione interna alla zona di vendita (2), oppure su contenitori a isola (3):
- lo spazio d’uso deve risultare di 75-90 cm, in funzione della tipologia dei prodotti e dell’altezza degli scaffali che può variare in funzione della profondità dei ripiani;
- nel caso della massima profondità, circa 80 cm, è consigliabile posizionare il ripiano più alto a quota non superiore a 1,60 m, al fine di potersi servire senza difficoltà;
- per merci esposte a isola, e quindi raggiungibili da tutti i lati del contenitore, è da prevedere uno spazio d’uso attorno allo stesso, largo 75 cm, al fine di consentire il passaggio con un carrello; per contenitori larghi 1,20-1,40 m l’ultimo livello dei prodotti deve trovarsi a non più di 1,20 m di quota.

Schema sistema di vendita self service
In un’esposizione mista, a parete e a isola bisogna prevedere ampi spazi per il passaggio tra le merci esposte nei due sensi, consentendo anche a utenti in carrozzella di avvinarsi ai prodotti. In questo caso la fascia destinata a ciascun percorso deve risultare di almeno 1,80-2,00 m.
Lo spazio davanti alla zona di vendita assistita, adiacente ai percorsi principali, richiede una profondità di almeno 3 m, mentre la zona filtro tra le merci esposte e la barriera dei banconi delle casse deve risultare di almeno 4 m di profondità.

Progetto | Vista prospettica dall’alto del negozio di abbigliamento
Aerazione naturale, ventilazione e microclima
Gli ambienti di vendita devono usufruire di aerazione naturale diretta o di adeguato impianto di ventilazione forzata. Nel caso di aerazione naturale diretta, le aperture devono presentare superficie non inferiore a quella già prescritta per gli ambienti di lavoro. Nel caso di aerazione forzata, dovrà essere installato un impianto di ventilazione forzata o di condizionamento che garantisca il ricambio di aria in conformità alla norma UNI 10339.

Progetto | Spazio espositivo e di vendita
Illuminazione naturale ed artificiale
Gli ambienti di vendita possono essere illuminati con luce naturale o luce artificiale. Anche quando usufruiscono di illuminazione naturale, gli ambienti di vendita devono essere comunque dotati di adeguati impianti di illuminazione artificiale, idonei per intensità e qualità e che non diano luogo a fenomeni di abbagliamento (norma UNI 10380).
Per la determinazione dei valori di illuminamento medio (lux) di ogni singolo compito visivo (postazione di lavoro), occorre riferirsi alla UNI 12464-1.
Servizi igienici
Per gli addetti vanno sempre previsti dei servizi igienici, possibilmente ubicati all’interno dei singoli locali commerciali.
Le aziende commerciali di superficie superiore a 250 m² devono essere dotate di servizi igienici interni (divisi per sesso) e di spogliatoi, se i lavoratori devono indossare indumenti di lavoro specifici.
Le piccole attività commerciali, inserite in una struttura edilizia appositamente realizzata o in un centro commerciale, possono essere sprovviste di servi igienici interni purché, nelle vicinanze, sullo stesso piano ed all’interno della stessa struttura di appartenenza, vi siano dei servizi igienici specificatamente dedicati ai lavoratori.

Progetto | Vista dallo spazio accoglienza verso le vetrine
Progetto di un negozio di abbigliamento
Lo spazio disegnato per il negozio di abbigliamento è contestualizzato in un’area urbana centrale, densa di altre attività commerciali. Inserito in un edificio di impronta neoclassica, ha il fronte principale caratterizzato da tre ampie vetrine in vani ad arco a tutto sesto, di cui una destinata all’ingresso.
Lo spazio per l’esposizione e la vendita ha in pianta una forma ad L e garantisce una comoda circolazione di clienti e del personale. La zona camerini è in un angolo più riservato che accoglie anche lo spogliatoio del personale, il bagno ed un vano tecnico.
In fondo alla grande sala vi è il deposito di stoccaggio dei vestiti. Le condutture del condizionamento creano, insieme ai binari di luce, un leggibile percorso aereo delle componenti impiantistiche.

Progetto | Sezione trasversale
I materiali per pavimenti e rivestimenti, selezionati per caratteristiche materiche e cromatiche, generano forti contrasti, consegnando un ambiente minimal, compreso tra uno stile contemporaneo e linee urban, tipico della città odierna:
- il pavimento in cemento (microcemento), pavimento senza fughe composto da un polimero liquido e da una particolare miscela cementizia, è stato applicato in soli 3 mm di spessore sul piano di calpestio e sulla maggior parte dei muri perimetrali, creando un efficace contrasto con alcune pareti di marmo;
- analogo risalto viene fornito dall’installazione di pannelli rivestiti in legno palissandro, sospesi tra il pavimento ed il soffitto, che reggono alcuni espositori in tubolare quadrato smaltato nero, diversamente collocati nello spazio commerciale, utili a generare viste prospettiche dalle accentuate linee di fuga, che rendono maggiormente dinamici gli spazi interni;
- complementi di arredo modulari, appendiabiti, specchi e quadri dal design essenziale, si relazionano alle forme rigorose e nette di ogni elemento strutturale e non, così come le linee squadrate che corrono in questo spazio, richiamano la cifra stilistica di tutto il progetto;
- ulteriore momento di contrasto è stato affidato ai tubi dell’impianto di condizionamento che, trattati con cromatura lucida, creano efficaci riflessi spiccanti dal soffitto color grigio antracite.

Progetto | Spazio espositivo e vendita
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