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come progettare un soppalco

Progettare un soppalco, la guida tecnica

Come progettare un soppalco: norme, tipologie, autorizzazioni da richiedere ed un caso pratico con un modello 3D BIM da scaricare

In questa pratica guida ti spiego come procedere correttamente nel progetto di un soppalco: abitabilità, ingombri, materiali e ti fornisco un progetto 3D completo di render che ho realizzato con un software per la progettazione architettonica BIM.

Nella sezione Downloads, scarica gratis il file di progetto con cui ho realizzato i render e prova tu stesso ad ottenere questi risultati.

Render realizzato con Edificius del progetto di un soppalco

Progettare un soppalco | Render realizzato con Edificius

Progetto di un soppalco: altezze minime, superficie d’ingombro e abitabilità

Inserire un soppalco in un ambiente residenziale esistente è una scelta che aiuta ad ottimizzare gli spazi, ad aumentare la superficie abitabile e il valore di un immobile. Equivale, a tutti gli effetti, ad ampliare un’unità immobiliare senza aumentarne il volume.

Vediamo come farlo nel rispetto della normativa vigente.

Prima di iniziare a progettare un soppalco è necessario valutare la fattibilità dell’intervento confrontando le caratteristiche dello spazio in cui andrà ad inserirsi con i parametri dettati dalla normativa vigente in materia.

Per avere un quadro normativo a cui riferirsi, occorre consultare:

  • dm 5 luglio 1975, modificato dal dm 9 giugno 1999, nonché dell’art. 43, comma 2, lett. 13) della legge 457/1978;
  • piani e regolamenti locali (piano urbanistico, norme attuative, regolamenti regionali, etc.);
  • NTC 2018.

Secondo il dm 5/7/1975, le altezze minime degli ambienti devono essere:

  • 2,40 m per corridoi, disimpegni, bagni e ripostigli;
  • 2,70 m per tutti gli altri ambienti della casa.
Come progettare un soppalco con il software Edificius

Come progettare un soppalco con Edificius

La regola è valida in tutta Italia, ad eccezione dei comuni al di sopra dei 1000 m sul livello del mare, per i quali è prevista una deroga a 2,55 m in virtù delle condizioni climatiche e della particolare tipologia edilizia.

Inoltre, dal 2015, è previsto che l’altezza minima interna possa diminuire fino a 2,60 m in caso di ristrutturazione con riqualificazione energetica in cui sia prevista l’istallazione di pavimenti o soffitti radianti.

E’ indispensabile, dunque, avere un’altezza interpiano di partenza tale da poter ricavare la struttura del soppalco e garantire l’abitabilità degli ambienti sia sotto che sopra il nuovo piano di calpestio.

Come passaggio preliminare, è necessario effettuare un sopralluogo e redigere un rilievo accurato dello stato dei luoghi e, se necessario, eseguire dei sondaggi per conoscere le caratteristiche strutturali dell’immobile.

Avere contezza della superficie e dell’altezza dell’ambiente di riferimento è indispensabile per progettare un soppalco. Raccolte le informazioni verifichiamo se l’intervento risulta fattibile ai sensi della normativa vigente.

Se l’esigenza è di utilizzare il soppalco come semplice elemento di arredo e ricavare, ad esempio, un letto-soppalco o una zona libreria di dimensioni limitate, non vi sono vincoli di altezza da rispettare. In questi casi si consiglia di lasciare sotto al soppalco uno spazio sufficiente per camminare comodamente: quindi non meno di 2,00 metri.

Render di un soppalco realizzato con il software Edificius

Render di un soppalco realizzato con il software Edificius

Se al di sotto del soppalco ci sono porte, è necessario lasciare un’altezza di almeno 2,15 m, per permetterne l’apertura.

Riassumendo potremmo dire che i maggiori vincoli normativi per la progettazione di un soppalco sono relativi:

  • all’altezza minima degli spazi da soppalcare – (che deve essere di almeno 4,30 m per soppalchi non abitabili e utilizzabili come elemento di arredo, e altezze nette di 2,70 m se si necessita di avere ambienti abitabili sia sopra che sotto al soppalco);
  • alla superficie massima da soppalcare – (che non deve essere superiore a 1/3 della superficie del locale, ma può arrivare fino a 1/2 della superficie quando le altezze sopra e sotto il soppalco raggiungono i 2,20 m);
  • superficie finestrata – (che non deve essere inferiore a 1/8 della superficie del locale soppalcato).

Leggi anche il focus “Come progettare un loft“, per ulteriori spunti progettuali.

Tipologie di soppalco

Solitamente un soppalco è realizzato in muratura, legno oppure acciaio.

La struttura, a seconda delle necessità e delle condizioni esistenti, può essere integrata a quella dell’immobile esistente (collaborante) oppure può essere indipendente da essa (autoportante).

Soppalco in muratura

La struttura portante di un soppalco in muratura è costituita da travi o travetti in cemento armato, tavelle in laterizio e getto in calcestruzzo.

La struttura si può ancorare alla muratura esistente (se si tratta di muratura portante), incassandovi le travi; in caso contrario sarà necessario creare dei pilastri su cui appoggiare la struttura. Essendo la soletta del soppalco in muratura una struttura permanente, non vibra e può ospitare tubature dell’ impianto idraulico ed elettrico, come un normale solaio.

Il soppalco in muratura presenta però anche svantaggi: i tempi di realizzazione sono piuttosto lunghi e ha uno spessore e un peso maggiore rispetto alle altre tipologie.

Possiamo concludere affermando che progettare un soppalco in muratura è consigliabile in caso di ampie superfici da coprire.

Soppalco in legno

Quando si vuole optare per una soluzione più leggera e magari smontabile, la soluzione più idonea è il soppalco in legno.

La struttura in questo caso è composta da travi e da pilastri che possono essere in legno massiccio o in lamellare.

In soppalchi di dimensioni contenute la struttura orizzontale può essere anche ancorata alle pareti portanti con squadre o staffe metalliche. In caso contrario può poggiare su montanti verticali addossati al muro e ancorati al solaio sottostante.

I soppalchi in legno sono veloci da realizzare, hanno un sistema di montaggio completamente a secco e sono visivamente e strutturalmente più leggeri.

Progettare un soppalco-sezione_p

Progettare un soppalco | Sezione

Soppalco in acciaio

Per un design contemporaneo, “industrial” o “hi-tech“, i soppalchi in metallo sono l’ideale. La struttura è costituita da elementi portanti in profilati d’acciaio (IPE, HE, oppure elementi scatolari  rettangolari o circolari)  saldati oppure bullonati.

Il  vantaggio maggiore di una struttura in acciaio è la sua leggerezza: un soppalco in metallo pesa generalmente 1/5 rispetto alla struttura in muratura ed è facile e veloce da montare.

Autorizzazioni e permessi

Il soppalco è una partizione orizzontale interna praticabile, ottenuta con la parziale interposizione di una struttura portante orizzontale in uno spazio chiuso.” Tale definizione è tratta dal Regolamento Edilizio Tipo del 20 ottobre 2016.

E’ chiaro, dunque, che realizzare un soppalco all’interno di un’unità immobiliare comporta:

  • aumento della superficie utile interna;
  • realizzazione di opere strutturali.

La necessità di effettuare opere strutturali è sicuramente sufficiente ad escludere l’uso della CILA, soprattutto alla luce del d.lgs. 222/2016 “Decreto Scia 2”.

La realizzazione di un soppalco determina, inoltre, un aumento della superficie utile con conseguente crescita del carico urbanistico e rientra, dunque, negli interventi di ristrutturazione edilizia.

Occorre valutare caso per caso se si ricade in opere di “ristrutturazione pesante”, realizzabili con Permesso di Costruire, oppure in opere di “ristrutturazione leggera”, realizzabili con la SCIA.

Possiamo concludere, quindi, che l’inquadramento della categoria di intervento, e la conseguente procedura amministrativa, dovrà essere fatta in base alle specifiche condizioni del progetto; sarà necessario anche tenere conto delle opere edilizie effettuate contestualmente, come cambi d’uso, modifiche del prospetto, ecc., che andrebbero a modificare la categoria e la pratica edilizia.

Progetto monolocale con soppalco: un caso pratico

Proponiamo un progetto di un soppalco che rispetti tutte le prescrizioni normative e i consigli di buona progettazione trattati nel focus.

Ipotizziamo di partire da un monolocale di circa 40 mq inserito all’ultimo piano di un edificio per appartamenti, con copertura a falde e un’altezza interna di 5,75 m in corrispondenza del colmo e di 4,20  m alla gronda. L’obiettivo del progetto è di creare una zona notte soppalcata.

Render di un soppalco realizzato con il software Edificius

Progettare un soppalco | Render realizzato con Edificius

Progettiamo un soppalco con struttura collaborante in acciaio con un piano di calpestio di circa 17 mq, che non superi la metà della superficie del monolocale e che possa ospitare una camera da letto matrimoniale.

Impostiamo la quota del nuovo solaio di calpestio a 2,80 m per avere un’altezza minima tale da assicurare l’abitabilità degli spazi collocati al di sotto e al di sopra del soppalco. Copriamo la porzione di spazio occupata dal disimpegno d’ingresso, dal bagno e dalla zona cottura. Lasciamo la zona giorno ad altezza libera per garantire luminosità e ariosità allo spazio.

Posizioniamo la scala a L in prossimità dell’ingresso in modo da ottimizzare al meglio la ridotta spazialità del monolocale. Lasciamo il soppalco aperto verso la zona giorno sottostante e ipotizziamo di installare una balaustra metallica alta circa 1 m.

Sfruttiamo al meglio gli spazi posizionando gli armadi nella parte più bassa della nuova camera da letto e completiamo il progetto scegliendo colori e materiali adatti al contesto di partenza.

Download

Clicca qui e scarica gratis Edificius, il software di progettazione edilizia 3D/BIM

 

Scarica il modello 3D BIM (file .edf) del progetto

Video | come progettare un soppalco

Nel video ti illustro un esempio pratico di come progettare un soppalco in un monolocale, rispettando tutte le prescrizioni normative ed i consigli di buona progettazione. Vedremo i vantaggi connessi alla realizzazione di un soppalco:

  1. l’opportunità di aumentare la superficie utile senza modifica del volume
  2. la maggiore funzionalità degli spazi
  3. la conseguente crescita di valore dell’immobile

 

 

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