Progetto di recupero di un sottotetto: guida all’abitabilità
Una panoramica completa al progetto di recupero di un sottotetto: normativa, requisiti e fattibilità, soluzioni architettoniche. Un caso pratico con file dwg e modello 3D da scaricare
Il progetto di recupero di un sottotetto è un’insieme di soluzioni architettoniche che favoriscono il riuso di ambienti non agibili, convertendoli in spazi ad uso abitativo.
Prima di iniziare un progetto di recupero di un sottotetto è necessario verificare la fattibilità dell’intervento, valutando l’effettiva possibilità di ottenere l’agibilità in base ai requisiti previsti dalla normativa vigente in materia. A tal proposito, quasi tutte le regioni hanno emesso normative che disciplinano e favoriscono il recupero dei sottotetti, con lo scopo di limitare l’eccessiva espansione delle città e ovviare alla mancanza di nuovi spazi edificabili nei centri abitati.
In questo focus analizzeremo le prescrizioni della normativa vigente in materia e daremo dei consigli pratici per affrontare il progetto di recupero di un sottotetto, proponendo anche un esempio utile per approfondire gli aspetti normativi, progettuali e tipologici.
Inoltre, saranno disponibili per il download i grafici di progetto in dwg (piante e sezioni) e il modello 3d realizzato con un software di progettazione architettonica BIM.
Indice
Cosa si intende per progetto di recupero di un sottotetto
Per recupero di un sottotetto si intende l’ adeguamento urbanistico dell’ultimo piano di un fabbricato, solitamente mansardato, e la sua conversione ad uso abitativo. Per attuare il riuso di uno spazio non agibile, occorre verificare che siano rispettati tutti i criteri di abitabilità previsti dalla normativa regionale e dai piani urbanistici locali, oppure che siano consentiti interventi edili volti a rendere lo spazio abitabile.

sottotetto non abitabile – sezione
La trasformazione di un volume tecnico non utilizzato (sottotetto) in un’abitazione indipendente, oppure in spazi di pertinenza agli ambienti sottostanti, consente un vantaggioso guadagno di spazio con costi di ristrutturazione relativamente contenuti, sfruttando al meglio suolo già urbanizzato e, dunque, già dotato di opere di urbanizzazione primaria (rete elettrica, rete idrica, rete fognaria, etc.).

sottotetto abitabile – sezione
Tutte le regioni italiane sono attualmente provviste di normative per il recupero dei sottotetti, incluse le provincie autonome di Trento e di Bolzano. Le norme differiscono da regione a regione in funzione dei valori assegnati ai parametri urbanistici previsti.
Legge recupero sottotetti
Nell’ottica di contrastare la tendenza al consumo di nuovo suolo, Governo e Regioni, nel corso del tempo, hanno favorito il riuso dell’edilizia esistente con apposite leggi.
Ne sono esempio i Piani Casa regionali, che consentono incrementi volumetrici di edifici esistenti, e le specifiche norme regionali che favoriscono il recupero dei sottotetti (leggi il focus di Biblus BIM dedicato al Piano Casa).
Come già accennato in premessa, prima di presentare un progetto di recupero di un sottotetto, è necessario verificare la fattibilità dell’intervento ai sensi della specifica legge regionale. Potrebbe, infatti, capitare di imbattersi in ambienti troppo bassi o troppo piccoli per essere realmente abitati o goduti al meglio, come i locali tecnici in cui la copertura tende a coincidere con il solaio.
Per verificare l’effettiva fattibilità del progetto, oltre il Testo Unico Edilizia (dpr 380/2001) e le Norme Tecniche Costruzioni (NTC 2018), occorre far riferimento a :
- norme nazionali (dm 5 luglio 1975)
- leggi regionali
- disposizioni urbanistiche locali (puc, piani particolareggiati, etc.)
- norme igienico-sanitarie
In generale, i parametri da tener presente per la valutazione sono:
- l’anno di edificazione del fabbricato
- la conformità del fabbricato esistente rispetto ai titoli abilitativi ottenuti
- le altezze minime degli ambienti abitabili
- il rapporto aero-illuminante
- l’altezza media ponderale
- possibilità di modifica della sagoma del tetto.
Le leggi regionali hanno modificato la normativa nazionale fissando nuovi parametri: un esempio ne è l’altezza media ponderale, calcolata dividendo il volume (della parte di sottotetto la cui altezza superi quella minima) per la superficie relativa.
Per maggiori approfondimenti si rimanda alla consultazione delle specifiche leggi regionali; a titolo esemplificativo riportiamo nelle tabelle seguenti i parametri minimi di abitabilità di un sottotetto previsti dalle leggi regionali di Lombardia, Lazio e Campania.
Lombardia – legge regionale n.12/2005
altezza minima | altezza media | superficie aero-illuminante | ||
volumi abitabili | 1,50 m | 2,40 m | 1/8 della superficie calpestabile | |
volumi accessori | 1,50 m | 2,40 m | 1/8 della superficie calpestabile | |
località montane | volumi abitabili | 1,50 m | 2,10 m | 1/8 della superficie calpestabile |
volumi accessori | 1,50 m | 2,10 m | 1/8 della superficie calpestabile |
Al fine di ottenere l’altezza media richiesta dalla legge regionale è possibile modificare l’altezza delle linee di colmo e di gronda della copertura.
Lazio – legge regionale n.13/2009 e s.m.i. (lr n.10/2011)
altezza minima | altezza media | superficie aero-illuminante | ||
volumi abitabili | 1,50 m | 2,00 m | 1/16 della superficie calpestabile | |
volumi accessori | 1,30 m | 2,00 m | 1/16 della superficie calpestabile | |
località montane | volumi abitabili | |||
volumi accessori |
Sono consentite modificazioni delle altezze di colmo e di gronda nonché delle linee di pendenza delle falde esistenti, unicamente al fine di assicurare i parametri fissati dalla presente legge, a condizione che non comportino un aumento superiore al 20 per cento della volumetria del sottotetto esistente.
Campania – legge regionale n.15/2000
altezza minima | altezza media | superficie aero-illuminante | ||
volumi abitabili | 1,40 m | 2,40 m | 1/8 della superficie calpestabile | |
volumi accessori | 1,40 m | 2,40 m | 1/8 della superficie calpestabile | |
località montane | volumi abitabili | 1,40 m | 2,20 m | 1/8 della superficie calpestabile |
volumi accessori | 1,40 m | 2,20 m | 1/8 della superficie calpestabile |
Il recupero del sottotetto non deve comportare la modifica dell’altezza di colmo e di gronda né l’inclinazione delle falde.
Soluzioni utili per la redazione di un progetto di recupero di un sottotetto
Appurata la fattibilità dell’operazione di recupero, ci si trova di fronte ad un’interessante sfida progettuale.
Organizzare gli spazi di un sottotetto, infatti, richiede accorgimenti e soluzioni architettoniche ingegnose che rendano gli spazi vivibili e piacevoli. Sicuramente, a prescindere dalle peculiarità di ogni singolo caso, si presenta la necessità di:
- aprire nuove finestre e abbaini per rispettare i valori aero-illuminanti previsti
- realizzare terrazzi per rendere vivibili anche gli spazi non altrimenti utilizzabili
- realizzare arredi fissi o ripostigli per sfruttare anche gli spazi più angusti
- creare zone a doppia altezza se la mansarda è connessa all’abitazione sottostante
- verificare il valore della trasmittanza della copertura
Finestre e abbaini
La realizzazione di nuove aperture è indispensabile sia ai fini dell’ottenimento dell’agibilità che per l’effettiva vivibilità e salubrità degli ambienti di una mansarda.
Le aperture vetrate possono essere sostanzialmente di tre tipi:
- finestre/balconi
- abbaini
- lucernari
Quando non è possibile realizzare aperture sugli involucri verticali del fabbricato, si rende necessario ricorrere a soluzioni alternative come gli abbaini e i lucernari che favoriscono l’ingresso di luce e aria dalla superficie inclinata della falda di copertura. La possibilità e la modalità di realizzazione degli abbaini è regolamentata dai piani urbanistici comunali che ne definiscono l’altezza massima, la superficie, la tipologia, etc.
L’impiego di abbaini consente di incrementare l’illuminazione degli ambienti interni, ma anche di modificare puntualmente l’andamento della copertura, aumentando l’altezza interna e regalando allo spazio maggiore vivibilità e ariosità.
Terrazzi
Solitamente, essendo posizionata all’ultimo piano dell’edificio, la mansarda gode di una posizione ottimale, privilegiata per il panorama e le viste prospettiche verso l’intorno.
Quando è possibile, quindi, si consiglia di ricavare, all’interno della sagoma del tetto, dei terrazzini o dei camminamenti rimuovendo le porzioni di copertura degli spazi con altezza inferiore al minimo consentito.
Questa soluzione progettuale, dunque, permette di aumentare l’altezza media interna, di sfruttare uno spazio che altrimenti sarebbe impraticabile e inagibile e di godere di uno spazio aperto pertinenziale all’abitazione, incrementando anche il valore complessivo dell’immobile.
Arredi fissi e ripostigli
Per sfruttare gli spazi non abitabili di una mansarda, soprattutto nei casi in cui la legge regionale obbliga alla tamponatura in corrispondenza dell’ altezza minima consentita (generalmente 1,50 m/1,40 m), è consigliabile l’impiego di armadi a muro, arredi fissi oppure la creazione di depositi e ripostigli per sfruttare spazi altrimenti inutilizzabili. Questa scelta consente di recuperare spazi utili sfruttando superfici talvolta ampie che altrimenti andrebbero perse.
Doppia altezza
Qualora il sottotetto da recuperare sia pertinenziale all’abitazione sottostante, una delle possibilità è quella di creare un interessante gioco di doppia altezza e mettere in comunicazione visiva i due piani, operando dei tagli nel solaio, preferibilmente nelle zone con altezza minore.
Disporre di spazi a doppia altezza, oltre che contribuire alla creazione di ambienti più interessanti e articolati, consente di migliorare la percezione dello spazio che sembrerà certamente più grande e arioso di quello che è realmente. Uno spazio a doppia altezza, se ben progettato, può migliorare la luminosità degli ambienti sottostanti e incrementarne anche il ricambio d’aria, favorendo il ricircolo dell’aria, la ventilazione trasversale naturale e l’effetto camino.
Coibentazione
Nel progetto di recupero di un sottotetto è necessario valutare e, nel caso, studiare sempre una soluzione ottimale per la coibentazione della copertura attraverso la quale avviene gran parte delle dispersioni di calore. Per la coibentazione del tetto e del sottotetto è possibile scegliere tra differenti materiali: tra i più utilizzati ricordiamo il poliuretano espanso, la fibra di legno, il sughero, la lana di roccia, la lana di vetro e la fibra di cellulosa.
Progetto di recupero di un sottotetto: un caso pratico
Nel caso in esame, partiamo da un sottotetto non abitabile, con superficie complessiva di circa 100 m², altezza minima di 1,30 m e altezza massima, misurata all’intradosso del colmo, di 3,30 m. L’ambiente, coperto da un tetto a due falde, non presenta alcuna apertura verso l’esterno e risulta accessibile mediante una scala interna in cemento armato. L’intervento non prevede la modifica dell’altezza di colmo e di gronda del fabbricato, nè della pendenza della falde.
Per effettuare il cambio di destinazione d’uso, da stenditoio ad abitazione, è stato necessario adeguare lo spazio esistente, mediante tre operazioni fondamentali:
- apertura di nuove finestre
- realizzazione terrazzo
- realizzazione abbaini.
Per prima cosa, è stato modificato il volume esistente lavorando per sottrazione. Si è ipotizzata la demolizione di una parte di copertura, quella in corrispondenza delle altezze minori, e il conseguente arretramento del filo della tamponatura esterna per lasciare spazio al terrazzo.
In questo modo, il nuovo fronte del fabbricato prospiciente il terrazzo avrà un’altezza minima maggiore rispetto a quella dello stato di fatto, favorendo così la verifica dell’altezza media ponderale richiesta dalla normativa e l’apertura di nuove finestre.
Sull’altro prospetto, invece, è stata ipotizzata la realizzazione di due grandi abbaini, che consentono l’affaccio verso l’esterno e contribuiscono a restituire spaziosità agli ambienti interni, modificando l’altezza interna. La forma degli abbaini, infatti, è stata studiata in modo da ottimizzare al massimo l’utilizzo dello spazio interno, portando l’altezza massima dell’abbaino a quella del colmo.
Riformulata la conformazione spaziale complessiva si è proceduto alla ridistribuzione delle funzioni. La scelta distributiva è stata dettata da esigenze personali della committenza e da necessità puramente architettoniche e funzionali. Allo stato di fatto non erano presenti tramezzi interni, nè impianti. Per recuperare superficie abitabile, è stata ripensata la posizione della porta d’ingresso, sfruttando anche una porzione del vano scala, inglobandola nel nuovo appartamento.
E’ stato ricavato, in tal modo, un ingresso disimpegnato dalla zona giorno e attrezzato con guardaroba e armadiature. L’ingresso immette direttamente nella zona giorno completamente open space, che comprende l’area relax con divani e televisione, la zona pranzo e la cucina. Al fine di rendere la cucina meno impattante, è stato progettato un sistema di porte con apertura a pacchetto che, richiudendosi, nascondono alla vista l’angolo cottura. Questo escamotage architettonico permette di vivere il living anche in occasioni più formali.
Dalla zona giorno, un piccolo disimpegno conduce all’area più privata della casa comprendente due camere da letto, un bagno e un deposito.
La completa rivisitazione spaziale, in questo caso, ha consentito di trasformare uno spazio non vivibile in una vera e propria abitazione per una famiglia media di 3/4 persone.
Download
La sezione che segue è dedicata al download gratuito dei file dwg degli elaborati tecnici e del modello architettonico del progetto di recupero di un sottotetto, del software di progettazione architettonica utilizzato per produrli e di slide di sintesi e video esplicativi del progetto.
grafici in dwg (piante, sezioni) e modello 3D BIM del progetto
slide
video
In questo video Chiara ci mostra un caso pratico di progetto di recupero di un sottotetto: alcuni spunti progettuali al fine di ottenere l’abitabilità, verificando la fattibilità dell’intervento e considerando la normativa regionale di riferimento sul recupero dei sottotetti.

interessante come viene descritta la problematica
Grazie Sebastiano,
continua e seguirci e buon lavoro!
Salve, ma se nel recupero di un sottotetto effettuo un taglio della copertura per ottenere un terrazzo, così come nella foto del presente articolo, le spese per le finestre rientrano nel recupero sottotetto e sono detraibili al 50% oppure è considerato ampliamento?
Grazie per la risposta.
Ciao Antonio,
la detrazione del 50% spetta in caso di ristrutturazioni edilizie. Se il sottotetto era già abitabile rientra nelle ristrutturazioni edilizie, non comportando un cambiamento del carico urbanistico.
Nel caso di un sottotetto non abitabile, invece, l’aumento della consistenza catastale potrebbe qualificare l’intervento come ristrutturazione urbanistica (ben diversa).
Siccome la normativa in materia è locale, ti consiglierei in ogni caso, di consultare il tuo tecnico di fiducia o l’ufficio tecnico del tuo Comune.