EdiLus-riduzione rischio sismico

Esempio Sismabonus 110: progetto di riduzione del rischio sismico di un edificio in c.a.

?Stampa l'articolo o salvalo in formato PDF (selezionando la stampante PDF del tuo sistema operativo)
Stampa articolo PDF

Ecco un esempio pratico per progettare gli interventi di Sismabonus 110% su un edificio unifamiliare in c.a., con tutti gli elaborati tecnici (relazioni di calcolo, classificazione del rischio sismico, ecc.) da scaricare gratis

Devi progettare interventi di riduzione del rischio sismico (Sismabonus) di un edificio in c.a. e vuoi sfruttare il Superbonus 110%? Vuoi sapere come ottenere tutti gli elaborati tecnici (classificazione del rischio sismico, asseverazioni, relazioni di calcolo, computo, ecc.) necessari per la detrazione? Vuoi essere certo di procedere correttamente?

In questo focus ti presento un esempio pratico di Sismabonus al 110% e ti fornisco:

  • tutte le informazioni per progettare gli interventi di miglioramento sismico;
  • un progetto completo (da scaricare gratis!) con la documentazione necessaria per avere la detrazione del 110% (classificazione del rischio sismico, relazioni di calcolo, asseverazioni, ecc.);
  • il link per scoprire di più su EdiLus, il software che ho utilizzato per il calcolo strutturale (aggiornato alla versione Superbonus 110).

 

yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7

Sismabonus 110% | Un caso pratico progettato con EdiLus

 

Prima di procedere con l’esempio ti consiglio questa interessante applicazione on-line, che ti segue passo passo nella gestione della pratica per il SuperBonus. Si tratta di una soluzione che semplifica l’iter normativo e gli adempimenti burocratici con una gestione veloce ed efficiente della documentazione per il SuperBonus.

usBIM.superbonus

 

Collana Superbonus 110

Questi nuovi articoli della collana Superbonus 110 vengono realizzati con l’obiettivo di fornirti esempi pratici con le informazioni necessarie per progettare correttamente gli interventi agevolati al 110%.

Utilizzando quale esempio una casa singola (edificio unifamiliare) costruita negli anni ’70 affronteremo insieme tutti gli aspetti operativi relativi all’edificio unifamiliare, vedremo come gestire gli interventi e generare tutti gli elaborati necessari per la detrazione del 110%, avvalendoci di software dedicati.

Ecco i 7 nuovi articoli:

  1. rilievo fotografico per studio di fattibilità
  2. modello 3D BIM dello stato di fatto (edificio unifamiliare)
  3. progettazione degli interventi energetici su un edificio unifamiliare
  4. progettazione della riduzione del rischio sismico di un edificio unifamiliare in c.a. questo articolo
  5. progettazione dell’impianto fotovoltaico e dei sistemi di accumulo di un edificio unifamiliare
  6. computo metrico estimativo, determinazione dei costi ammissibili e verifica della congruità dei prezzi
  7. calcolo delle competenze professionali per la progettazione e la direzione dei lavori

Il Sismabonus in breve

Prima di approfondire gli aspetti pratici e applicativi del Superbonus, voglio ricordarti alcuni aspetti teorici essenziali per accedere alla detrazione del 110%.

La gerarchia degli interventi agevolati

Iniziamo facendo un breve accenno alla gerarchia degli interventi incentivati dal Superbonus 110%.

Il meccanismo incentivante del Superbonus prevede l’agevolazione del 110% per interventi cosiddetti “trainanti” e “trainati”. Esiste, dunque, una vera e propria gerarchia che consente di accedere alla detrazione del 110% per gli interventi “trainati” solo se associati ad almeno uno dei “trainanti”.

Gli interventi di riduzione del rischio sismico (Sismabonus) rientrano tra i “trainanti” proprio perché sbloccano la detrazione per ulteriori interventi “trainati” e in particolare per:

  • installazione impianto fotovoltaico;
  • installazione sistemi di accumulo.

Per avere un riepilogo sintetico della gerarchia degli interventi agevolati guarda questo schema.

Immagine che mostra uno schema sulla gerarchia degli interventi del Superbonus

Gerarchia interventi Superbonus

Le regole del Sismabonus 110%

In linea di massima ti ricordo che gli interventi di riduzione del rischio sismico, ai sensi dell’art.119, c.4 – DL. 34/2020:

  • sono agevolati al 110% per le spese sostenute tra il 1 luglio 2020 e il 31 dicembre 2021 (salvo eventuali proroghe);
  • sono rivolti a tutti i tipi di abitazione (principale, secondaria, ecc.) e anche a edifici produttivi;
  • non si applicano agli edifici ubicati in zona sismica 4 ma solo a quelli ricadenti in zona 1,2 o 3 (ai sensi dell’OPCM 3274/2003 e smi);
  • sono agevolati al 110% anche in caso di riduzione di una o due classi di rischio sismico delle parti comuni di edifici in condominio (commi da 1-bis a 1- sexies);
  • si applica anche alle spese sostenute dagli acquirenti delle “case antisismiche“, unità immobiliari facenti parte di edifici ubicati in zone classificate a rischio sismico 1, 2 e 3 (individuate dall’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3519 del 28 aprile 2006) oggetto di interventi antisismici effettuati mediante demolizione e ricostruzione dell’immobile da parte di imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare che entro 18 mesi dal termine dei lavori provvedano alla successiva rivendita (comma 1-septies);
  • consentono di avere un ulteriore bonus del 90% sulle spese della polizza che copre il rischio di eventi calamitosi, stipulata contestualmente alla cessione della detrazione ad un’impresa di assicurazione. Al riguardo si precisa che la detrazione per i premi assicurativi non può essere “ceduta”. In sostanza, l’impresa di assicurazione potrà acquisire il credito corrispondente al Sismabonus ma non il credito corrispondente alla detrazione spettante per il premio assicurativo;
  • consentono la detrazione del 110% anche per la realizzazione di sistemi di monitoraggio strutturale continuo a fini antisismici, se eseguiti congiuntamente ad uno degli interventi del Sismabonus e nel rispetto dei limiti di spesa previsti per tali interventi;
  • sono agevolati con un limite di spesa massimo di 96.000 euro per ogni unità abitativa;
  • occorre dichiarare che l’intervento abbia determinato una riduzione del rischio sismico rispettivamente di una classe o di due o più classi, secondo quanto stabilito dal decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 28 febbraio 2017, n. 58.

Zone sismiche

Il comma 4 dell’art. 119 del DL 34/2020 prevede l’estensione del beneficio del 110% a tutti gli interventi per la riduzione del rischio.
Come accennato nel paragrafo precedente, secondo il comma 4 dell’art. 119 del DL 34/2020, le agevolazioni per il Sismabonus si applicano a tutti gli edifici ricadenti nelle seguenti zone sismiche (ai sensi dell’OPCM 3519/2006):

  • zona 1
  • zona 2
  • zona 3

La detrazione del 110%, quindi, NON si applica solo agli edifici ubicati in zona sismica 4.

Per conoscere la classificazione del comune in cui ricade il tuo edificio di progetto, occorre far riferimento al sito istituzionale del Dipartimento della Protezione Civile, in cui è riportato l’elenco dei comuni con la relativa attribuzione ad una delle quattro zone, a pericolosità decrescente, nelle quali è stato riclassificato il territorio nazionale.

  • zona 1 – è la zona più pericolosa. La probabilità che capiti un forte terremoto è alta;
  • zona 2 – in questa zona forti terremoti sono possibili;
  • zona 3 – in questa zona i forti terremoti sono meno probabili rispetto alla zona 1 e 2;
  • zona 4 – è’ la zona meno pericolosa: la probabilità che capiti un terremoto è molto bassa.

Sismabonus 110%: tipologie d’interventi agevolabili

Il comma 4 dell’art. 119 del DL 34/2020 prevede l’estensione del beneficio del 110% a tutti gli interventi per la riduzione del rischio (Sismabonus), in particolare agli interventi che:

  • non prevedono alcun passaggio di classe – (DL 63/2013 all’art. 16 comma 1-bis) – Per le spese sostenute dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 per gli interventi di cui all’articolo 16-bis, comma 1, lettera i), su edifici ubicati nelle zone sismiche 1 e 2 e 3 (comma 1-ter), riferite a costruzioni adibite ad abitazione e ad attività produttive, spetta una detrazione dall’imposta lorda nella misura del 50%, fino ad un ammontare complessivo delle stesse spese non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare per ciascun anno. La detrazione è ripartita in 5 quote annuali di pari importo nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi;
  • comportano il passaggio ad 1 classe di rischio inferiore – (DL 63/2013 all’art. 16 comma 1-quater) – Qualora dalla realizzazione degli interventi di cui ai commi 1-bis e 1-ter derivi una riduzione del rischio sismico che determini il passaggio ad una classe di rischio inferiore, la detrazione del 70% della spesa sostenuta;
  • comportano il passaggio a 2 classi di rischio inferiore – (DL 63/2013 all’art. 16 comma 1-quater) – Ove dall’intervento derivi il passaggio a due classi di rischio inferiori, la detrazione spetta nella misura dell’80%. Occorre far riferimento al DM 58/2017 – Linee guida Classificazione del rischio sismico;
  • su parti comuni di edifici condominiali – (DL 63/2013 all’art. 16 comma 1-quinquies) – Qualora gli interventi di cui al comma 1-quater siano realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali, le detrazioni spettano, rispettivamente, nella misura del 75% e dell’85%. Le predette detrazioni si applicano su un ammontare delle spese non superiore a euro 96.000 moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio.

Quindi, tutti gli interventi sopra citati, grazie al decreto rilancio, usufruiscono di una detrazione aumentata al 110%.

Ciò implica che per accedere alla detrazione del 110% è sufficiente anche solo un intervento di riduzione del rischio sismico dell’edificio oggetto d’intervento, senza il passaggio di classe (prima incentivato al 50%).

Ma, quali sono gli interventi antisismici su edifici esistenti in calcestruzzo armato e quali le metodologie di intervento che possono usufruire delle agevolazioni fiscali previste dal Superbonus 110%?

Tipologie di intervento strutturale

La normativa definisce varie categorie di intervento sulle strutture esistenti.

In particolare si individuano interventi di:

  • adeguamento sismico: sono particolari interventi atti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle stesse norme tecniche. Si tratta, spesso, di interventi molto onerosi sia dal punto di vista tecnico che economico
  • miglioramento sismico: sono interventi atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente, pur senza necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalla norma. Sono realizzabili in maniera più semplice rispetto a quelli di adeguamento
  • riparazioni o interventi locali che interessino elementi isolati e che comunque comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti.

Da notare che gli interventi di adeguamento e miglioramento sismico devono essere sottoposti a collaudo statico.

Rinforzo strutturale degli edifici in c.a.

Le metodologie di intervento per il rinforzo strutturale detraibili al 110% possono essere:

  • tradizionali (ringrossi di sezioni di travi e pilastri, allargamenti della base di appoggio delle fondazioni, incamiciature in acciaio, inserimento di nuovi elementi strutturali);
  • innovative (materiali fibrorinforzati in carbonio, vetro, aramide e simili).

 

Rinforzi per edifici in c.a.

Rinforzi per edifici in c.a.

Gli edifici esistenti in c.a. sono spesso carenti dal punto di vista della capacità di resistere agli effetti provocati dal sisma. Infatti, gran parte del costruito è stato progettato in totale assenza di prescrizioni antisismiche o con normative datate che non prevedevano il raggiungimento degli standard di sicurezza attualmente previsti.

Le carenze strutturali possono essere stimate mediante due parametri:

  • indice di rischio sismico: pari al rapporto tra l’azione sismica massima sopportabile dalla struttura (in termini di accelerazione massima, ovvero PGA) e l’azione sismica corrispondente al luogo dove l’opera insiste;
  • indice di rischio per carichi verticali: pari al rapporto tra il sovraccarico variabile verticale massimo sopportabile dalla parte di struttura considerata ed il sovraccarico variabile verticale previsto per il progetto di una struttura nuova.

Valori troppo bassi dei suddetti indici di rischio richiedono la necessità di opportuni interventi di rinforzo.

Sismabonus 110% | Progetto realizzato con EdiLus

Sismabonus 110% | Progetto realizzato con EdiLus

Particolarmente indicati per le strutture in c.a. sono i seguenti interventi:

  • rinforzo di tutti o di una parte degli elementi strutturali, ad esempio mediante placcaggio con materiali compositi di travi o pilastri;
  • aggiunta di nuove membrature resistenti, per esempio di un pilastro per ridurre lo scarico su quelli esistenti, oppure per ridurre la luce delle travi esistenti, aggiunta di un sistema di travi secondarie per migliorare il comportamento dei solai esistenti, aggiunta di pareti di taglio, cd. “setti” sismici;
  • eliminazione di meccanismi di piano con opportuni irrigidimenti come l’aggiunta di controventi o pareti.

Un caso pratico

Ti spiego ora nel dettaglio, attraverso un esempio pratico, cosa devi fare per soddisfare tutte le condizioni necessarie per accedere al Superbonus, utilizzando EdiLus, il software ACCA per il calcolo strutturale.

Nello specifico ti illustro come:

  • modellare lo stato di fatto;
  • valutare le criticità della struttura esistente;
  • progettare gli interventi di miglioramento sismico;
  • ottenere tutti gli elaborati necessari per la detrazione del 110%.

Scarica gratis EdiLus (aggiornato alla versione Superbonus 110) e segui le mie indicazioni!

Lo stato di fatto

Per prima cosa, occorre modellare lo stato di fatto dell’edificio oggetto dell’intervento (alla fine di questo articolo ti mostro come fare in un apposito video). Nel mio caso, l’edificio unifamiliare risale agli anni ’70 ed è realizzato con struttura portante a telai in cemento armato.

Per costruire il modello dello stato di fatto puoi operare nei seguenti modi:

  • crea un nuovo file, scegli l’opzione cemento armato, costruzione esistente, situazione ante intervento;
  • modella la struttura seguendo la modalità che preferisci:
    • se hai modellato il tuo fabbricato con Edificius, importa il modello sfruttando l’integrazione tra i due software;
    • se hai il modello IFC realizzato con Edificius o con altro software di modellazione 3D, importa il file IFC;
    • se hai un DWG/DXF importa il file e riconosci gli elementi con la bacchetta magica;
    • modella la tua struttura con gli oggetti di EdiLus;
    • completa la modellazione inserendo gli elementi strutturali specifici (fondazioni, solai, ecc.);
  • dal Navigatore, in Dati Norma>Analisi sismica, definisci il sito dell’opera oggetto d’intervento;
  • in calcolo>modello strutturale e carpenteria, definisci le armature esistenti negli elementi strutturali;
  • esegui il calcolo completo;
  • salva il file dello stato di fatto.

Il modello dello stato di fatto permette di valutare (secondo la Linea Guida approvata con D.M. n. 58 del 28/02/2017 e successivi aggiornamenti del 07/03/2017, del 09/01/2020 e del 06/08/2020) la classe di rischio della costruzione ante operam. Nel caso in esame l’edificio è di classe G e la classe di rischio è stata attribuita utilizzando il metodo convenzionale, per il quale sono previste 8 classi di rischio, con rischio crescente da A+ a G.

Classificazione rischio sismico elaborata con EdiLus

Classificazione rischio sismico elaborata con EdiLus

Il progetto

L’intervento di miglioramento sismico del caso in esame, consiste nella realizzazione di due diaframmi di irrigidimento in zone opportune del fabbricato. Tale intervento ha lo scopo di limitare gli effetti di deformabilità torsionale e quindi di assorbire le azioni sismiche su elementi di sufficiente resistenza.
L’intervento vien realizzato mediante ringrosso per incamiciatura in cemento armato di travi e pilastri esistenti. Il collegamento tra i pilastri viene realizzato mediante travi in acciaio all’intradosso laddove non si può intervenire sui solai o sulla copertura. Il collegamento viene realizzato anche in fondazione mediante nuove travi in cemento armato.

Per procedere con il progetto di adeguamento/miglioramento sismico con EdiLus (alla fine di questo articolo ti mostro come fare in un apposito video):

  • crea un nuovo file, scegli l’opzione cemento armato, costruzione esistente, situazione post intervento;
  • seleziona il file dello stato di fatto che hai appena modellato;
  • dalla vista 3D, nel menù a tendina, scegli interventi c.a.;
  • dalla tool bar, scegli gli interventi di progetto ed assegnali a ciascun elemento strutturale interessato (nel mio caso ho scelto l’incamiciatura degli elementi strutturali esistenti);
  • personalizza l’intervento scegliendo le caratteristiche meccaniche;
  • lancia il calcolo completo;
  • dal navigatore, genera automaticamente gli elaborati tecnici.
Interventi Sismabonus 110% | Progetto realizzato con EdiLus

Interventi Sismabonus 110% | Progetto realizzato con EdiLus

Nel caso in esame, dopo opportune valutazioni sullo stato di fatto, ho ipotizzato interventi locali su travi e pilastri che prevedono:

  • incamiciatura trave 7, con Cls C25/30, copriferro da 2,00 cm, staffe piegate a 135°, armature inferiore 4ø12, armature superiore 6ø12 su un lato e 4ø12 sull’altro, spessori di rinforzo di 5,00 cm e 10,oo cm
  • aggiunta di nuove travi in acciaio IPE 220, acciaio S235
  • incamiciatura in c.a. del pilastro 5, con Cls C25/30, copriferro da 2,00 cm, staffe piegate a 135°, armature verticali 4ø12, armature laterali 4ø12 su un lato e 6ø12 sull’altro, spessori di rinforzo di 5,00 cm e 20,oo cm
  • incamiciatura in c.a. del pilastro 9, con Cls C25/30, copriferro da 2,00 cm, staffe piegate a 135°, armature verticali 4ø12, armature laterali 4ø12 su un lato e 6ø12 sull’altro, spessori di rinforzo di 5,00 cm e 20,oo cm
  • incamiciatura in c.a. del pilastro 3, con Cls C25/30, copriferro da 2,00 cm, staffe piegate a 135°, armature verticali 4ø12, armature laterali 6ø12 su un lato e 4ø12 sull’altro, spessori di rinforzo di 5,00 cm e 10,oo cm
  • incamiciatura in c.a. del pilastro 1, con Cls C25/30, copriferro da 2,00 cm, staffe piegate a 135°, armature verticali 4ø12, armature laterali 6ø12 su un lato e 4ø12 sull’altro, spessori di rinforzo di 5,00 cm e 10,oo cm.
Sismabonus110 caso pratico progettato con EdiLus tavola esecutiva

Sismabonus110 caso pratico progettato con EdiLus | Tavola esecutiva

Il modello di progetto permette anche di valutare la classe di rischio della costruzione post operam e di attestarne il passaggio di classe: in questo caso, l’intervento ha consentito un passaggio di 2 classi di rischio, dalla classe G alla E.

Classificazione rischio sismico - progetto Superbonus realizzato con EdiLus

Classificazione rischio sismico – progetto Superbonus realizzato con EdiLus

Documentazione tecnica e files di progetto da scaricare gratis

Con EdiLus, al termine del calcolo, puoi generare automaticamente la documentazione richiesta per accedere al Superbonus 110%.

Di seguito puoi scaricare gratis tutta la documentazione tecnica:

Metto a tua disposizione anche i file di progetto che ho realizzato con EdiLus, così puoi scaricarli ed utilizzarli come esempio per i tuoi progetti.

Progetto di riduzione del rischio sismico

Sismabonus: il video su EdiLus

Ti propongo un video tutorial in cui ti mostro tutti i passaggi che devi seguire per progettare gli interventi previsti dal Sismabonus per un edificio in c.a. e per ottenere tutta la documentazione per accedere al Superbonus 110%.

Webinar live Superbonus 110%

Ti ricordo che puoi seguire in diretta i Webinar ACCA sul Superbonus.

Clicca qui per iscriverti al Webinar

Clicca qui per seguire il canale Instagram di ACCA

 

usbim-superbonus
usbim-superbonus