UNI EN ISO 19650:2019, in italiano la parte 1 e 2 della norma internazionale sul BIM
Pubblicate la parte 1 e 2 delle norme UNI EN ISO 19650:2019, tradotte in italiano le norme internazionali sul BIM
Il 14 marzo 2019 è stata pubblicata dall’Ente Italiano di Normazione (UNI) la UNI EN ISO 19650:2019, dal titolo:
Organizzazione e digitalizzazione delle informazioni relative all’edilizia e alle opere di ingegneria civile, incluso il Building Information Modelling (BIM) – Gestione informativa mediante il Building Information Modelling – Parte 1: Concetti e principi – Parte 2: Fase di consegna dei cespiti immobili
La norma italiana fa seguito al recepimento da parte del CEN, lo scorso 19 dicembre 2018, delle norme EN ISO 19650-1 e EN ISO 19650-2.
Ricordiamo infatti che a seguito di accordi internazionali (noti come “Vienna Agreement”) intercorsi tra l’ISO (International Organization for Standardization – Ente di normazione internazionale, non governativo ed indipendente – ) e il CEN (European Committee for Standardization – Ente di normazione europeo), quest’ultimo è vincolato al recepimento senza modifiche, delle normative tecniche emanate dall’ISO e ricadenti nell’accordo stesso.
La rilevanza di quanto accaduto lo scorso dicembre riguarda non solo l’ambito sovranazionale, ove certamente sarà possibile e legittimo richiamare le ISO 19650 (in ambito internazionale) e le EN ISO 19650 (in ambito europeo) nei contratti relativi alle attività proprie dell’industria delle costruzioni, ma anche in ambito italiano, dove gli accordi stipulati nei trattati europei prevedono la vigenza nei rispettivi paesi membri delle normative tecniche europee, in via prioritaria rispetto anche a previgenti normative nazionali.
La UNI 11337, normativa tecnica italiana in via di completamento, dovrà essere rivisitata, per quanto eventualmente in contrasto con la 19650, e diverrà appendice nazionale (vigente, quindi esclusivamente in Italia) al testo internazionale.
Le ISO 19650
Le prime due parti della norma approvate:
- ISO 19650 – Organization of information about construction works – Information management using building information modelling – Part 1: Concepts and Principles
- ISO 19650 – Organization of information about construction works – Information management using building information modelling – Part 2: Delivery phase of the assets
affrontano rispettivamente gli aspetti generali del processo BIM e il flusso informativo della fase di sviluppo del progetto di un bene immobiliare.
In particolare la prima parte inquadra il flusso informativo del processo edilizio nel più ampio orizzonte del Project Management, indicando schematicamente le norme quadro di riferimento (vedi Figura 1).

Figura 1 – Fonte: ISO 19650-1
Dal punto di vista più propriamente del ciclo di vita del bene immobiliare, poi, viene proposto in una sintetica ed esemplificativa figura (vedi Figura 2), l’intero flusso informativo con l’evidenziazione dei vari momenti intermedi di valutazione, verifica e approvazione, in cui anche il committente è chiamato ad esprimersi circa il soddisfacimento dei requisiti progettuali inizialmente espressi.

Figura 2 – Fonte: ISO 19650-1
Si desidera brevemente richiamare l’attenzione sull’influenza che le (pre)norme britanniche hanno avuto sulla stesura dei testi ISO, cosa che emerge evidente anche dalla similitudine delle due figure innanzi riportate (e tratte dalla ISO 19650-1) con le analoghe presenti nelle PAS 1192-3.
La seconda parte, poi, entra più specificatamente all’interno del processo informativo, occupandosi anzitutto dei protagonisti, precisandone la collocazione all’interno della filiera di processo e relativi ruoli e funzioni (vedi Figura 3).

Figura 3 – Fonte: ISO 19650-2
Il testo entra, poi, puntualmente nella descrizione delle varie fasi evolutive del processo informativo, dettagliandone il percorso, naturalmente sempre dal punto di vista metodologico e degli obiettivi di ciascun singolo step (vedi Figura 4).

Figura 4 – Fonte: ISO 19650-2
La redazione dei due testi normativi, come detto, ha richiesto numerosi sforzi e compromessi.
Uno degli aspetti di maggior impegno è risultato essere il contenimento (eliminazione) della terminologia e dei riferimenti ad aspetti contrattuali.
Infatti per Paesi con una struttura dello Stato e legislativa più puntualmente organizzata, la presenza di una norma tecnica di riferimento con ben definiti rimandi, avrebbe potuto introdurre un elemento di conflittualità e/o un vincolo a futuri sviluppi normativi al loro interno.
Per questo motivo sono state introdotte espressioni come “appointed party” o “appointing party” (“parte designata” e “parte designante”) per indicare, in maniera generica, quelle figure che in un appalto (in Italia) sono definite come Impresa affidataria e Committente.
Sempre per lo stesso motivo, il famoso acronimo EIR (Employer Information Requirements, secondo l’originaria definizione anglosassone) ha assunto, invece, la nuova definizione di Exchange Information Requirements, focalizzando, quindi, il significato sull’attività più che sui soggetti richiedenti il soddisfacimento di specifici requisiti informativi
Il prossimo futuro richiederà sempre più una maggiore conoscenza e consapevolezza dei nuovi indirizzi di normativa tecnica: e questo evidentemente anche alla luce della recente vigenza legislativa della prima soglia di obbligatorietà per l’uso del BIM prevista dal DM 560/2017 (vedi Figura 5).

Figura 5 – Fonte: DM 560/2017
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